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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

Pietro Marcolini

26 mar 2013
DEFINITO IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE PER LA CULTURA 2013.

La Giunta regionale ha approvato il documento di programmazione annuale per la cultura, che raggruppa in un unico atto criteri di riparto e modalità attuative per i diversi ambiti di intervento regionale in materia, dallo spettacolo ai beni culturali, dalle diverse attività di promozione della cultura e tramite la cultura (mostre, festival, premi e rassegne) al sostegno alle funzioni di musei, biblioteche, archivi. Le risorse che la Regione destina al settore sono significative: si tratta di oltre 8 milioni di risorse ordinarie annuali, con una flessione di circa il 20% rispetto al 2012, in analogia con quanto fatto nei diversi settori del governo regionale, in un momento in cui l’intervento pubblico si ridimensiona, costretto dalla crisi a concentrarsi sui servizi essenziali. “Ma la cultura – spiega l’assessore Pietro Marcolini – è essenziale, anche in quanto leva strategica di sviluppo e, con questa convinzione, l’apparente riduzione della capacità di spesa viene compensata abbondantemente con l’attivazione di risorse aggiuntive, destinate alla progettualità interdisciplinare connessa alla cultura”. In questo senso sono state avviate linee di intervento destinate al territorio che possono contare su oltre 22 milioni di euro, risorse in parte già stanziate nelle precedenti annualità, ma che giungono quest’anno alla fase attuativa. Il riferimento è al Distretto Culturale Evoluto, ai bandi per le imprese culturali e creative, alla digitalizzazione delle sale cinematografiche, al progetto per l’attivazione del wi-fi gratuito negli istituti culturali. Il sostegno ordinario ai beni e alle attività culturali è complementare a queste attività. Le attività del settore cultura trovano, inoltre, linfa vitale dalla collaborazione con i GAL (Gruppi di Azione Locale), e risultano integrate con quelle del turismo; banco di prova ne è stata la partecipazione alla Bit di Milano, dove l’offerta culturale regionale ha fatto da traino a quella turistica e promozionale, rafforzate e sostenute entrambe dall’utilizzo di nuove forme di comunicazione e dai social media, che hanno contribuito a dare ampia visibilità all’evento. Un esperimento riuscito che sarà riproposto tra breve in occasione del Salone del libro di Torino. Il Programma dettaglia ambiti di intervento, criteri e modalità per la predisposizione e la selezione dei progetti annuali, muovendo anche da vincoli di natura istituzionale, quali in particolare la cospicua riduzione delle funzioni delle Province e la connessa riduzione delle risorse che le Province stesse riuscivano a destinare alla cultura. “Questo – continua Marcolini – costringe a incentivare nuove forme di aggregazione e nuove dinamiche di rete, con il coinvolgimento attivo anche di nuovi soggetti titolari di funzioni pubbliche, dalle Camere di commercio alle Università”. Per il 2013 la parola d’ordine sarà qualità, sia dei soggetti attuatori di progetti, sia delle proposte progettuali stesse, che entro breve potranno essere presentate alla Regione. “E’ ferma intenzione della Regione – prosegue l’assessore Marcolini – associare con sempre maggiore determinazione l’allocazione finanziaria delle risorse pubbliche disponibili all’aspetto qualitativo. Di qui l’esigenza di selezionare con sempre maggior cura i progetti, di definire i criteri per l’accreditamento dei soggetti dello spettacolo dal vivo, di privilegiare logiche di rete che tengano conto di sostenibilità, valutazione dei costi di funzionamento delle strutture, rendicontazione sociale delle attività, quale verifica della ricaduta economica dell’investimento culturale cui concorre la Regione, di focalizzare le risorse su progetti durevoli nel tempo”. Importanti in questo quadro le due principali realtà di servizio al territorio incentivate dalla Regione: il Consorzio marche Spettacolo e la Fondazione Marche Cinema Multimedia, capaci di supportare i diversi operatori del settore favorendo lo sviluppo di dinamiche progettuali. “Investire in cultura in epoca di crisi – precisa l’assessore – costringe a reinventare le modalità e a riscrivere le priorità e in questo senso restano aperti il dibattito e il confronto, che vedono la Regione in posizione di ascolto. Per questo per il 2013 prevediamo di organizzare un momento di confronto generale sui temi della governance culturale, anche alla luce delle linee più generali di programmazione che si vanno definendo con il Progetto Marche +20 e della fase ascendente della programmazione dei fondi comunitari per il prossimo ciclo 2014-2020. In particolare, la trasversalità della cultura intende porsi come riferimento e legante delle diverse azioni proposte sui fondi FSE, FESR e FEASR”. Momenti di riflessione collegiale proposti dalla Regione verteranno, infine, anche sulla proposta di riforma della normativa di settore nell’intenzione di giungere entro l’anno a un Testo Unico della Cultura fortemente condiviso.

 

VISITA IN REGIONE DELL’AMBASCIATORE DEL VIETNAM.

Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha ricevuto nella serata di ieri a Palazzo Raffaello la visita dell’ambasciatore del Vietnam in Italia Nguyen Hoang Long. Nel corso dell’incontro, improntato alla massima cordialità, Spacca e l’ambasciatore vietnamita hanno approfondito le possibili strade di collaborazione, di natura economica, culturale ed accademica, tra le Marche e il Paese asiatico. Spacca ha ricordato che la Regione da anni intrattiene relazioni con diversi Paesi esteri, privilegiando la strategia di accordi e progetti con singole regioni o province. La stessa strategia che, ha auspicato il presidente, può essere seguita nel caso del Vietnam, Paese che con le Marche, e in particolare con il mondo universitario, ha già avviato concreti e proficui progetti. Spacca ha anche annunciato all’ambasciatore Nguyen la missione istituzionale ad Hanoi, ad aprile, per il decennale della morte di Carlo Urbani, il medico marchigiano che nella città vietnamita ricoprì per tre anni il ruolo di consulente dell’OMS per il controllo delle malattie parassitarie nel Pacifico Occidentale, offrendo un contributo determinante alla cura della Sars di cui rimase vittima.

VOLONTARIATO: AL VIA IL PROGETTO EUROPEO NET-AGE.

Muove i primi passi il progetto NET-Age che si è svolto nei giorni scorsi a Spalato e il cui obiettivo è elaborare nuove strategie di collaborazione nel campo dell’assistenza agli anziani. Su un totale di 1.542.156 abitanti nelle Marche esistono 347.962 persone con età pari o superiore a 65 anni che rappresentano il 23% di tutti i residenti. Circa un marchigiano su 4 è anziano e ci sono 172 anziani ogni 100 bambini e ragazzi fino a 14 anni e 35 anziani ogni 100 persone in età attiva (15-64 anni). Le Marche sono la settima regione italiana per indice di invecchiamento. “In una realtà come questa – dice l’assessore regionale al Volontariato, Almerino Mezzolani – il ruolo del volontariato deve diventare sempre più centrale ed è in questo scenario che si inserisce il progetto NET-Age che mira ad individuare nuove strategie di collaborazione tra enti pubblici e il volontariato organizzato per valorizzare la presenza di quest’ultimo nei servizi di assistenza domiciliare e all’interno delle residenze protette per anziani, mediante attività di animazione e gestione del tempo libero, al fine di qualificare il livello assistenziale accanto a quello più propriamente sanitario”. Questi obiettivi sono stati chiaramente ribaditi nel meeting di lancio del progetto a Spalato. NET-Age è finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico ed è guidato dalla Regione Marche-Servizio Politiche Sociali. Coinvolge altri 12 Partner: il CSV MARCHE – Centro Servizi per il Volontariato Marche; la Municipalità di Spalato e l’Associazione “MI” per la Croazia; per l’Albania, il Consiglio Regionale di Lezha e la Caritas Albania; l’ Istituto per la Salute pubblica e l’Associazione per la democrazia “Zid” per il Montenegro; dalla Serbia il Dipartimento provinciale per il Welfare e il Centro Umanitario Novi Sad; per la Slovenia, la Municipalità di Kanal ob Soci e la Federazione Slovena delle Associazioni dei Pensionati; infine, per l’Italia, la Regione Emilia Romagna (Italia). SVIM – l’Agenzia di Sviluppo della Regione Marche- in qualità di segretariato tecnico del Progetto supporta l’intero partenariato nella gestione e implementazione delle attività. Il progetto, classificatosi ai primi posti nella priorità 1.3 Social, Labour and health network, ha un budget totale di 1.880.437,49 euro, di cui 313.102,00 per la Regione Marche e 154.895,00 euro al CSV e, per quanto riguarda l’Italia, è finanziato al 100% dall’UE e dallo Stato. Per la prima volta, in ogni area, l’ente pubblico lavorerà sinergicamente con la propria associazione di volontariato per elaborare nuove strategie di collaborazione nel campo dell’assistenza agli anziani. Nel corso dei 32 mesi di progetto, le attività locali si arricchiranno dei risultati e delle iniziative realizzate a livello transfrontaliero. Saranno infatti organizzati altri 5 meeting di progetto, 3 sessioni di formazione per politici, volontari e membri delle organizzazioni di volontariato, 3 round di mobilità aperti a dipendenti pubblici e operatori delle associazioni di volontariato per lo scambio di buone prassi e competenze. Inoltre, saranno organizzati, per ogni area, 4 seminari sui risultati di progetto e una conferenza con i Politici dove verrà presentato un Libro bianco contenente le raccomandazioni per l’inclusione dei principali risultati di NET-Age nella programmazione sociale. Infine, in ogni area, verrà realizzata un’azione pilota per testare servizi socio-sanitari dedicati agli anziani che vedano un attivo coinvolgimento del volontariato. “La visibilità del progetto – conclude l’assessore Mezzolani – e le attività di comunicazione e disseminazione saranno raggiunte non solo nelle aree coinvolte ma anche a livello europeo grazie al CEV – Centro Europeo del Volontariato che, in qualità di associato, supporta NET-Age grazie al suo network europeo che coinvolge oltre 100 centri e agenzie di volontariato a livello nazionale, regionale e locale”.

 

NUOVA LEGGE URBANISTICA, AL VIA LE CONSULTAZIONI ON LINE SUL SITO DELLA REGIONE.

È cominciata, questa settimana, la consultazione on line sulla nuova legge per il governo del territorio. Enti locali, associazioni e soggetti portatori di interesse hanno ricevuto una password che permetterà loro di accedere a una pagina creata sul sito della Regione Marche e contenente la prima stesura del testo normativo, con la possibilità di apportare modifiche o aggiunte, sia a livello generale, sia articolo per articolo. “Considerata la strategicità di questa legge – spiega l’assessore all’Urbanistica, Luigi Viventi – il percorso deciso dalla Giunta prevede, in prima istanza, un confronto diretto con il territorio. L’esecutivo ha esaminato un primo testo, ma licenzierà il definitivo solo dopo la conclusione della fase di confronto appena illustrata. Da quel momento avrà inizio la fase istituzionale che porterà all’approvazione dell’aula”. La pagina dedicata alla legge si trova all’indirizzo www.regione.marche.it/pdlsulgovernodelterritorio.aspx ed è raggiungibile anche dal sito istituzionale www.regione.marche.it – link colonna destra “pdl sul governo del territorio”. Accedendo alla pagina tutti possono scaricare il testo provvisorio, leggere la presentazione dell’assessore Viventi e utilizzare un contatto mail per eventuali domande o comunicazioni. È stata poi predisposta un’area riservata, alla quale enti e soggetti del territorio accederanno con password, per contribuire materialmente alla formazione del testo definitivo. Gli interlocutori primari coinvolti sono l’Anci, l’Upi, l’Uncem, e Unioni dei Comuni, le Comunità montane, le associazioni di categoria e sindacali, gli ordini professionali, le associazioni ambientalistiche, i rappresentanti dell’Università. A ognuno di questi si chiede, preliminarmente, di fare sintesi dei contributi dei propri interlocutori diretti e di riportare tale sintesi nel sito della Regione. In parallelo alle consultazioni on line, proseguono gli incontri in Regione. Dopo l’assemblea plenaria del 29 febbraio, l’assessore e i tecnici hanno già incontrato Anci, Upi, categorie dei commercianti e degli artigiani, Confindustria, associazioni, ordini professionali e sindacati. La piattaforma informatica sarà accessibile per i contributi fino al 24 aprile. Seguiranno le osservazioni della Regione, la stesura del nuovo testo e un confronto finale in sessione plenaria. In seguito sarà elaborata la proposta per la Giunta e sarà dato avvio all’iter istituzionale, fino all’Aula consiliare. “Il confronto in atto – conclude Viventi – è sicuramente prezioso, sia come metodo generale di lavoro, sia in ragione della natura di questa legge, che incide in modo profondo sulla organizzazione del territorio regionale e, di conseguenza, sulla qualità della vita dei cittadini. Ringrazio tutti coloro che, in questi giorni, stanno offrendo il proprio contributo in modo fattivo e costruttivo e anche i tecnici e gli uffici dell’urbanistica, del servizio legislativo e dell’informatica, che stanno seguendo con competenza l’intero percorso”.

 

SPORT E TEMPO LIBERO, LA GIUNTA APPROVA IL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA NUOVA LEGGE.

Dall’attività informativa e di monitoraggio ai requisiti igienico-sanitari e di sicurezza degli impianti e delle attrezzature sportive fino alla preparazione degli operatori, il Regolamento appena approvato dalla Giunta, su proposta dell’assessore allo Sport, Paolo Eusebi, definisce le disposizioni in materia di sport e tempo libero in attuazione della legge regionale 5/2012. Trasmesso alla competente Commissione consiliare per il parere, il regolamento ha l’obiettivo di vigilanza sulle attività e di controllo degli impianti sportivi e attrezzature. Inoltre definisce i requisiti di qualificazione professionale di operatori e dirigenti, fissa le modalità con cui i gestori degli impianti sportivi consentono l’uso degli stessi e determina le modalità di concessione della fidejussione regionale a garanzia dei finanziamenti richiesti agli istituti di credito dai soggetti che usufruiscono di finanziamenti per l’adeguamento e la realizzazione degli impianti. Sono soggetti al Regolamento tutti quegli impianti deputati all’esercizio di qualunque forma di attività fisica e motoria finalizzata al benessere psicofisico degli utenti. Le strutture, di superficie non inferiore a 100 mq specifica il documento, devono essere ubicate in modo tale da garantire l’avvicinamento dei mezzi di soccorso e la mobilitazione della barella lungo i percorsi interni. Il titolare dell’impianto per l’esercizio delle attività motorio ricreative deve utilizzare istruttori provvisti di diploma di laurea in scienze motorie o del diploma conseguito presso l’Isef o titolo equivalente ai sensi della normativa europea. La gestione degli impianti di proprietà degli enti pubblici territoriali, viene affidata, in via preferenziale, a società e associazioni sportive dilettantesche, federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva e discipline associate. Per favorire la conoscenza della realtà sportiva regionale e una informazione costante a enti ed operatori, il Regolamento prevede la costituzione dell’Osservatorio dello sport delle Marche, mediante il quale la Regione esercita l’attività informativa e di monitoraggio dell’intero sistema sportivo regionale. Attività che svolge nell’ambito del Comitato regionale dello sport e del tempo libero, in collaborazione con gli enti locali, il Comitato olimpico nazionale (Coni), il Comitato italiano Paralimpico (Cip), le Federazioni sportive nazionali, le Discipline sportive associate, gli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni, la Facoltà di scienze motorie dell’Università degli Studi di Urbino e gli altri soggetti pubblici e privati che abbiano maturato competenze specifiche e riconosciute nel settore sportivo o della statistica.

 

ACCESSO AL CREDITO – LA GIUNTA DESTINA TRE MILIONI AL FONDO DI GARANZIA.

“Il Fondo di garanzia gestito dalla Società regionale di garanzia Marche, alimentato da Regione, Provincie, Camere di commercio e alcuni comuni, nato in risposta alla crisi finanziaria del 2008, è uno strumento essenziale nel sostegno all’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, soprattutto in questo difficile contesto di liquidità. Destiniamo ulteriori tre milioni di euro al Fondo, arrivando complessivamente a una massa di oltre 31,2 milioni. In poco più di quattro anni di operatività sono state effettuate oltre 17mila operazioni per oltre 730 milioni di euro di finanziamenti garantiti alle imprese, specie di piccole dimensioni. Lo stanziamento approvato per il 2013 permette, tra l’altro, di ripartire subito e recuperare il pregresso sulla provincia di Ancona, ferma ad inizio anno per il forte tiraggio registrato su questo territorio. L’esperienza è un buon esempio di collaborazione interistituzionale a favore dell’economia reale e di come, unendo le forze, si possano dare risposte più forti alla difficile congiuntura economica in atto”. Sara Giannini, assessore regionale alle Attività produttive, commenta così lo stanziamento approvato su sua proposta dalla Giunta regionale, che va a rimpinguare il Fondo che agevola l’accesso al credito per le imprese. Il Fondo garantisce ulteriormente un nuovo finanziamento richiesto dalle imprese e garantito dai Confidi per allungare la scadenza di debiti da breve a medio termine. In pratica i finanziamenti alle imprese beneficiano di un doppio paracadute, utile in situazioni di particolare tensione finanziaria, con rischi di riflessi occupazionali. Si potenzia così la capacità di accesso al credito delle piccole imprese, si fronteggiano i problemi di liquidità e razionamento finanziario, si riduce il costo della provvista, si contrasta il pericolo di trasmissione all’economia reale di crisi di origine finanziaria. Beneficiari sono le piccole e medie imprese di tutti i settori economici e dell’intero territorio regionale. Le operazioni di finanziamento possono avere durata tra 18 mesi e i cinque anni (il Fondo opera fino a cinque anni, ma sono ammessi finanziamenti anche di durata superiore) un importo per ogni singola impresa fino ad un massimo di 500mila euro (un milione, se in cogaranzia con due o più Confidi) ed essere attivate attraverso l’intervento di un Confidi. Oltre alla Regione Marche, che contribuisce per il 73 per cento al Fondo, hanno finanziato lo strumento di sostegno alle imprese tutte le Provincie e le Camere di commercio delle Marche e i comuni di Loreto, Numana, Folignano e Jesi, mentre altri comuni sono in procinto di aderire

 

GOVERNO, SPACCA NELLA DELEGAZIONE DEI PRESIDENTI DI REGIONE CHE HANNO INCONTRATO BERSANI.

Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha fatto parte della ristretta delegazione della Conferenza delle Regioni che ha incontrato oggi a Montecitorio il presidente del Consiglio incaricato, Pierluigi Bersani, nell’ambito delle sue consultazioni con le forze sociali e i gruppi parlamentari. In mattinata Spacca aveva preso parte alla seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. All’ordine del giorno, il confronto politico sulla situazione istituzionale, anche in vista dell’incontro con il presidente del Consiglio incaricato. “A Bersani – dice Spacca al termine dell’incontro – la delegazione ha sottoposto una piattaforma di richieste condivisa tra tutti i presidenti di Regione. Al di là dei singoli temi, al presidente del Consiglio incaricato abbiamo sottoposto una ‘modalità relazionale’ che, a nostro avviso, dovrà sottostare ai rapporti tra Governo centrale ed autonomie locali. E la filosofia è quella di un progetto per il Paese partecipato da tutta la filiera istituzionale, condizione imprescindibile per poter affrontare il difficile momento economico e sociale che il Paese sta attraversando. Purtroppo in passato questo non sempre è accaduto ed è per questo che a Bersani abbiamo chiesto un deciso cambio di rotta”. Nel merito, i temi prioritari che le Regioni hanno sottoposto a Bersani sono stati la sanità, la crescita, la revisione del patto di stabilità interno delle Regioni, il contrasto alla stretta creditizia, il trasporto pubblico locale, il rinvio della Tares al 2014, la revisione dell’Imu e lo stop agli aumenti dell’Iva. “Sulla sanità, in particolare – aggiunge Spacca – siamo tornati a lanciare il nostro grido d’allarme per l’insostenibilità e iniquità della spending review. I tagli lineari, che colpiscono indistintamente tutte le Regioni, che non guardano alle specificità dei singoli territori e, soprattutto, ai reali bisogni della popolazione, in particolare di quella più fragile, stanno mettendo in ginocchio il sistema del welfare nazionale e locale. A Bersani, dunque, abbiamo evidenziato la necessità di ripristinare il fondo sanitario nazionale e di rivedere la filosofia dei tagli”. L’incontro con il presidente del Consiglio incaricato è stato, sottolinea Spacca, improntato alla massima franchezza. “Oggi, come non mai, occorre governabilità, stabilità, sicurezza sociale, prospettiva – conclude il presidente – Le Regioni possono e vogliono offrire il proprio contributo perché ciò avvenga, proseguendo sulla strada, già intrapresa, del risparmio, della crescita e della tutela di tutti i cittadini”.




26 Marzo 2013 alle 17:15 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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