Bon Anniversaire, Léo!

Bon Anniversaire, Léo!

 

di Rosita Spinozzi

 

Il 21° Festival Ferré dice “Bon Anniversaire, Léo!” con una serata costellata di musica e sorprese al Teatro Concordia 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Festival Ferré torna ad essere punta di diamante degli eventi estivi sambenedettesi e, dopo le prime due applaudite serate del 10 e 11 giugno scorso, ecco fare di nuovo capolino in Riviera l’immagine evocatrice realizzata da Philippe Dedeur per il manifesto della 21^edizione. Il motivo? Ricordare a tutti che, mercoledì 24 agosto alle ore 21,15, i riflettori del Teatro Concordia si accenderanno di nuovo sul Festival per celebrare il centenario della nascita di Léo Ferré. Se fosse stato in vita lo chansonnier monegasco avrebbe toccato il traguardo dei cento anni, ma il destino lo ha visto ritirarsi dal palcoscenico della vita il 14 luglio 1993 mentre la realtà, più forte di tutti, lo ha reso eterno grazie alla straordinaria bellezza del suo canzoniere, giustamente definito ‘eroico e sublime’ dallo scrittore e drammaturgo Giovanni Testori. L’evento del centenario – celebrato in Francia con cerimonie e spettacoli in teatri, piazze, radio e televisione – avrà a San Benedetto del Tronto, sua città italiana di adozione artistica, una serata speciale per onorarlo in qualità di poeta e musicista.«Si tratta della terza serata del 21° Festival Ferré che, il 24 agosto, vedrà approdare al Teatro Concordia una parata di artisti pronti ad esibirsi in una panoramica di canzoni tra le più luminose del repertorio di un “cantautore” che ha contribuito a far volare alto quella Pollicina della poesia e della musica. Così, infatti, è stata considerata per tanto tempo la canzone, al livello delle arti letterarie a lei più vicine come la poesia stessa, di cui è una forma, e il teatro che, come la canzone, prende il suo pieno volto nel fuoco sacro dell’interpretazione vocale e gestuale» spiega Giuseppe Gennari, direttore artistico e presidente del Centro Ferré «Quattro i gruppi in scena: tre francesi (Christiane Courvoisier, Michel Hermon, Annick Cisaruk) e uno italiano (Têtes de Bois). Prevista anche qualche pungente sorpresa, che sarà rivelata soltanto nel corso della serata e scelta in armonia con il pensiero di Léo Ferré, che ha sempre amato percorrere i sentieri nascosti in cui si trovano le gemme più semplici che sono anche le più rare e spesso le più preziose». A Christiane Courvoisier l’onore e l’onere di aprire la schiera dei grandi interpreti del Maestro, facendo trasparire nella filigrana del suo bellissimo canto la gioia segreta di portare in concerto le canzoni del repertorio più alto. Ovvero meraviglie poetico-musicali con le quali riesce a stabilire una segreta complicità trasmessa con coinvolgente impatto emotivo al pubblico più sottile. Con lei al pianoforte l’impareggiabile Christophe Brillaud, pronto a ritmarne l’acutezza interpretativa e l’impetuoso canto. La serata proseguirà con Michel Hermon che, come solo lui sa fare, porterà in scena un repertorio che varia dalle più belle e celebrate canzoni di Ferré alle grandi poesie (Rimbaud, Baudelaire, Verlaine, Aragon) messe in musica da Léo. L’esibizione di Hermon si preannuncia folgorante per il perfetto equilibrio tra il graffiante canto e l’impeccabile gesto che fonde superbamente insieme la parola sposata alla musica. Oltre all’eccellente supporto di Christophe Brillaud, Hermon si avvarrà, in una deliziosa improvvisazione a sorpresa, degli impagabili virtuosismi di David Venitucci alla fisarmonica. Tutto ciò sarà trait-d’union all’entrata in scena di Annick Cisaruk, affascinante e vulcanica cantante-attrice il cui carisma riesce a provocare negli spettatori “sconvolgimenti pari a terremoti interiori, ipnotizzandoli con la fiamma di esibizioni travolgenti come sacre tempeste”. La sua pura energia sarà alimentata dall’arte complice e raffinata sprigionata dalla fisarmonica di David Venitucci, artista noto al pubblico italiano come evocatore di atmosfere rarefatte, nonché musicista in grado di suscitare sensazioni profonde nelle quali amano perdersi gli appassionati di questo strumento. Gran finale in diapason con i Têtes de Bois, il gruppo più musicalmente artistico in circolazione in Italia, le cui performance sono state paragonate dal prof.Gennari al lampo accecante della spada divina di Euterpe, musa della poesia lirica e della musica, per la perfezione stilistica che il gruppo romano raggiunge nell’armonizzare musiche di stampo classico in orchestrazioni di un’avveniristica, assoluta modernità. Non a caso, con i loro due CD (“Ferré, l’amore e la rivolta” e “EXTRA”) dedicati all’opera di Ferré, hanno vinto il prestigioso Premio Tenco nel 2002 e nel 2015. Un premio cui si aggiunge ora, con pieno merito, l’attribuzione della preziosa Targa Ferré del Centenario, che verrà consegnata nell’ambito di una serata imperdibile per gli amanti della Musica e della Cultura espresse nella loro più alta accezione del termine. Bon Anniversaire, Léo!

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