da Macerata

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lunedì 14 ottobre 2019

Il sindaco Carancini e il progetto ORTI a Palermo per la presentazione di Milleperiferie

Il sindaco Romano Carancini ha partecipato oggi, lunedì 14 ottobre, nei locali dell’Istituto “Ernesto Ascione”, di via Centuripe, a Borgo Nuovo a Palermo, a “Milleperiferie: la rete per la riqualificazione urbana e messa in sicurezza delle periferie”, il progetto ideato e diretto da I World e promosso da ANCI Sicilia, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Comune di Palermo e dell’Anci nazionale, che si propone di mettere in rete Enti pubblici e soggetti privati per condividere idee e iniziative di riqualificazione delle periferie secondo una visione condivisa.

Il tutto partendo dai 120 progetti finanziati dallo Stato con il “Bando periferie”: oltre 2.100 interventi in 445 Comuni italiani, con una previsione di investimenti superiori ai 2 mld di euro.

Obiettivo di “Milleperiferie” è quello di costruire una piattaforma di interconnessione di questi progetti, strutturare un unico, grande programma nazionale per la riqualificazione, anziché tanti progetti sconnessi tra loro e privi di una visione di sistema. Un network che consentirà l’attivazione di scambi di esperienze, pianificazioni comuni, relazioni tra comunità e operatori delle aree periferiche, analisi di best practice, azioni di comunicazione congiunta e tanto altro, per arrivare alla strutturazione di un “Osservatorio delle Periferie”.

Il sindaco Romano Carancini nel corso del suo intervento ha presentato il progetto ORTI che prevede la rigenerazione del Centro Fiere di Villa Potenza, il quale ripartendo dalla tradizione fieristica del Centro Fiere, completamente risanato, aggiunge altre funzioni integrate e complementari tra loro in grado di generare reddito, occupazione, mobilitazione di risorse disponibili su scala locale, fornendo allo stesso tempo strumenti innovativi contro il degrado e la marginalità sociale.

Milleperiferie è una iniziativa importante – afferma il sindaco Carancini – molto fattiva perché provare a trasmettere un senso di cultura che sappia mettere insieme in collegamento gli esperimenti e i progetti che riguardano le periferie è una nota di merito che va riconosciuta a Lucio Tambuzzo, direttore di I World  e ideatore del progetto Milleperiferie. E’ un’iniziativa alla quale dovrebbero aderire sempre più sindaci, perché questo vuol dire non soltanto scambio di esperienze ma anche e soprattutto la capacità di accrescere l’approccio culturale alla visione e alla gestione delle città. C’è stata nelle nostre città la filosofia campanilistica, ma da qualche anno il modo di pensare in maniera collegiale cercando di acquisire, di arricchirsi ascoltando gli altri e guardando all’esperienza degli altri, credo che sia un valore importante. Anche Anci, con il presidente Decaro, ha fatto passi importanti, cercando di far comprendere che lavorare insieme, scambiare esperienze ma soprattutto trasmettere alle nostre comunità la forza di pensarsi in un’ottica di rete credo che sia un salto di qualità che mancava.”

All’evento presenti, oltre a Leoluca Orlando, in qualità di Sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Palermo e Presidente di ANCI Sicilia, – Giuseppe Provenzano, Ministro per il Sud

– Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Nello Musumeci, Presidente della Regione Siciliana, Giancarlo Cancelleri, Vice Ministro delle Infrastrutture e Antonio De Caro, Sindaco di Bari, Presidente di ANCI Nazionale.

Oltre al sindaco di Macerata hanno portato il loro contributo ai lavori gli altri primi cittadini beneficiari del “bando periferie” Giorgio Angius, Vicesindaco della Città di Cagliari, Federico Borgna, sindaco di Cuneo, Carlo Salvemini, sindaco di Lecce,, Arianna Censi, vicesindaco città Metropolitana di Milano, Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, Augusto Ressa, assessore all’Urbanistica città di Taranto, Valter Cavallaro, RUP Progetto Città di Torino, Calogero Firetto, sindaco di Agrigento, Roberto Gambino, sindaco di Caltanissetta, Salvatore Pogliese, sindaco di Catania, Maurizio Dipietro, sindaco di Enna, Rita Gentile, assessore al Patrimonio città di Siracusa.

lunedì 14 ottobre 2019

“Build the future” atto secondo all’insegna della prevenzione “a lungo termine”

Prosegue il progetto di educazione e prevenzione alle varie forme di dipendenze

Al via il secondo atto di Build the Future, il progetto dell’Amministrazione comunale di Macerata che vede al suo fianco il Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Area Vasta 3, che ha deciso di aumentare le risorse disponibili a vantaggio della sicurezza urbana con lo scopo di intervenire con un progetto di educazione e prevenzione alle varie forme di dipendenze nelle scuole della città q e quindi rivolto alle giovani generazioni.

La seconda parte del progetto è stata presentata oggi alla stampa dall’assessore alla Sicurezza e legalità Mario Iesari, dal vice sindaco Stefania Monteverde, dal direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, dal direttore del Dipartimento Dipendenze patologiche Area Vasta 3 Gianni Giuli e dalla sociologa Silvia Agnani del team Build the future.

“C’è un pensiero nitido, profondo e ostinato a fondamento di Build the Future – afferma il sindaco Romano Carancini -. È nitido perché vogliamo contrastare quelli che si presentano sempre più come i mali del nostro tempo, le dipendenze da droga, alcool e gioco patologico. È profondo perché accanto agli adolescenti dobbiamo proteggere anche i nostri bambini, considerato che le indagini internazionali ci raccontano che i rischi delle dipendenze patologiche si annidano sempre subdolamente tra le fasce di bambini che frequentano le scuole primarie. È infine ostinato perché come Comune di Macerata, insieme al Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Area Vasta 3, continueremo a destinare risorse per combattere al fianco dei nostri giovani.” 

Contro le dipendenze e le droghe – ha detto il vice sindaco Stefania Monteverde – siamo impegnati in una alleanza educativa che vede al centro la scuola e il suo essere il luogo dove i giovani possano crescere consapevoli, liberi e autonomi, capaci di dire no a ciò che non vale.”

L’avvio del secondo anno del progetto Build the future, grazie alla preziosa collaborazione di Asur, comincia a dare concretezza all’invito/promessa che è nel nome del Progetto e cioè Build, costruisci, il futuro. Un approccio di prevenzione al drammatico problema delle dipendenze – è intervenuto l’assessore alla Sicurezza e legalità Mario Iesari – che si pone un obiettivo di medio/lungo periodo attraverso il rafforzamento delle capacità delle giovani generazioni di evitare le “false” scorciatoie offerte dalle diverse forme di dipendenza. Risultati immediatamente poco visibili ma l’unico percorso che può permettere davvero di vincere la guerra contro droghe, alcol e gioco d’azzardo. Prevenzione, rafforzamento della comunità e supporto al lavoro di forze dell’ordine e della polizia locale per il controllo del territorio sono i valori distintivi delle scelte fatte dalla nostra Amministrazione in termini di Sicurezza Urbana. Build the future si inserisce perfettamente in questa strategia.

Dopo la prima fase del progetto che visto coinvolti circa 700 studenti dei quattro Istituti comprensivi Dante Alighieri, Enrico Fermi, Enrico Mestica e Convitto nazionale in un percorso di riconoscimento delle emozioni e sulla percezione di sé e sul ripensamento e la valorizzazione di luoghi sensibili a loro cari che li ha portati a vedere la città più accogliente e a misura di bambini e ragazzi, la il secondo step di Buld The Future vuole invece realizzare un programma di prevenzione “a lungo termine”, come auspicato dal NIDA (National Institute On Drug Abuse), dal momento che un intervento ripetuto negli anni aumenta in modo esponenziale la sua potenziale efficacia.

Anche quest’anno l’Area Vasta 3, attraverso il coordinamento e la supervisione scientifica dei professionisti del dipartimento delle Dipendenze – ha detto il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni – affianca il Comune di Macerata in questo importante progetto che vede coinvolti oltre 500 tra bambini e ragazzi in un percorso di prevenzione che può essere definito “di comunità”. Il lavoro di promozione della salute che ha come target le giovani generazioni parte dalla convinzione che supportare la gestione delle emozioni e delle relazioni sia il passaggio fondamentale per prevenire e contrastare ogni forma di dipendenza. Aiutare i ragazzi a sviluppare consapevolezza di sè, delle proprie potenzialità e sostenere la loro salute fisica e mentale significa avere generazioni più consapevoli e sane in futuro.”

Il progetto Build The Future è stato per il nostro Dipartimento una scommessa – ha affermato Gianni Giuli direttore del Dipartimento Dipendenze patologiche Area Vasta 3 – perché per la prima volta, raccogliendo la sollecitazione del Comune di Macerata, ci siamo cimentati in un progetto di prevenzione che non fa nessun riferimento esplicito ad alcol, droghe o dipendenze comportamentali ma abbiamo lavorato sul potenziamento delle life-skills e sulla riappropriazione e trasformazione dei luoghi cittadini. Considerando gli ottimi risultati ottenuti, sia in termini di partecipazione che di valutazione del progetto, cogliamo con la seconda annualità la preziosa occasione di poter realizzare un programma di prevenzione “a lungo termine e speriamo di poter proseguire questo innovativo e ambizioso percorso anche negli anni a venire.”

Il progetto prosegue rivolgendosi alle ultime classi della primaria e della secondaria di primo grado che vivono un momento di transizione e quindi di potenziale incertezza attraverso una prima fase, denominata “Build the Future Lab”, con incontri laboratoriali in classe con la rappresentazione di sè e delle skills attraverso oggetti e manufatti, momenti di gioco strutturato e discussioni in circle time, attività di ideazione e drammatizzazione di storie con il finale aperto, momenti di gioco e di condivisione del lavoro svolto con i genitori per le primarie, role-playing e così via.

Partendo dal presupposto che il cambiamento può essere inteso come fenomeno circolare che quindi non è necessariamente frattura con il passato ma si pone in continuità con quello che siamo, le attività laboratoriali in classe hanno lo scopo di valorizzare il racconto di sè e delle proprie capacità, per poi individuare le risorse che il bambino vuole potenziare ed, infine, esercitare l’utilizzo delle skills necessarie per affrontare le situazioni stressanti e nuove, leggendole come opportunità e non come ostacoli.

Le attività creative e la loro realizzazione nel tessuto urbano che ormai costituiscono il tratto distintivo di Build The Future acquistano da quest’anno uno spazio fisso presso il Centro per Famiglie del Comune di Macerata, in viale Indipendenza, all’interno dello spazio verde della Croce Verde, dove verranno svolte le attività della seconda fase denominata Build The Future Factory dal prossimo mese di novembre fino ad aprile 2020. .

Lo spazio è stato immaginato come un logo in cui, attraverso l’ideazione e realizzazione di manufatti, supportata dal team creativo del progetto, i ragazzi abbiano modo di incontrarsi ed impegnarsi in un obiettivo comune da condividere poi con il resto della cittadinanza. Alla Factory, inoltre, proprio per accompagnare i ragazzi nelle delicate fasi dell’adolescenza, è sempre prevista la presenza di almeno un operatore psicosociale con cui confrontarsi. Lo spazio è aperto anche ai bambini delle primarie che saranno invitati a ideare e decorare una sorta di labirinto – tema del passaggio, della guida – in plexiglass da installare in uno dei parchi cittadini. Prevista anche la possibilità di intervenire con una decorazione/trasformazione nel nuovo polo scolastico alle casermette. La factory naturalmente sarà aperta ai genitori di tutti gli studenti.

Così come accaduto nel primo atto di Buld The Future, anche nel secondo, ad aprile, è previsto il Festival, un momento di sintesi che invaderà la città con le trasformazioni e riletture del tessuto urbano e mostrerà ai cittadini le attività svolte nell’anno.

Tutte le attività verranno realizzate con il supporto di un team di operatori composto da pedagogisti, psicologi, educatori, creativi, esperti di arti visive, e di comunicazione coordinati dai professionisti dell’UVPS del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche AV3. (lb)

Nelle foto: la conferenza stampa di presentazione della seconda parte del progetto Build The Future

lunedì 14 ottobre 2019

Per la “Giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale e infantile” un incontro alla Mozzi Borgetti

Il 15 ottobre ricorre la “Giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale e infantile”, l’International Baby Loss Awareness Day, giornata di sensibilizzazione promossa in Italia, fin dal 2007 dall’associazione Ciao Lapo che per l’occasione organizza eventi culturali, momenti formativi e manifestazioni in oltre sessanta città , grazie all’impegno di una solida rete di volontari, liberi cittadini, associazioni ed enti aderenti.

Per l’occasione, con il patrocinio del Comune di Macerata, alla sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti, alle 16, è stata organizzata la presentazione dell’associazione Ciao Lapo e del testo “Assistere la morte perinatale” di Claudia Ravaldi. Seguirà un laboratorio di origami durante il quale verranno realizzate farfalle e la distribuzione di cuori. All’iniziativa parteciperanno il sindaco Romano Carancini, il direttore dell’Area Vasta 3 Alessandro Maccioni e il direttore della U.O. Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di macerata Mauro Pelagalli.

La “Giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita perinatale e infantile” a Macerata ha avuto il patrocinio dell’assessorato alle Politiche sociali: “Siamo abituati a vivere la gravidanza e la nascita come un momento positivo – interviene l’assessore Marika Marcolini – e purtroppo non c’è ancora la consapevolezza di quali siano le conseguenze del lutto per la perdita del bambino sia durante la gravidanza che dopo la nascita. Conseguenze psicologiche e psicofisiche che spesso colpiscono non solo la mamma, ma l’intero nucleo familiare, per questo è fondamentale promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica creando un momento di condivisione e approfondimento con le istituzioni, gli operatori sanitari e le famiglie. All’associazione Ciao Lapo e all’Unità Operativa Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Macerata va il ringraziamento dell’Amministrazione per il supporto e la vicinanza alle famiglie che si trovano ad affrontare un dolore tanto grande.”

La morte del bambino durante la gravidanza e nel periodo postnatale è un evento che riguarda oltre 5 milioni di famiglie ogni anno in tutto il mondo, in Italia interessa una donna in gravidanza su sei. Si tratta di un evento traumatico, un lutto vero e proprio e ha conseguenze che possono essere particolarmente gravi. Infatti se non adeguatamente trattato il lutto può lasciare il posto a disturbi ansiosi, a depressione post parto e ad altri disturbi psichici che possono insorgere anche mesi o anni dopo la perdita e condizionare pesantemente la qualità della vita della donna, della coppia e degli eventuali altri figli.

L’obiettivo primario del Baby Loss Awareness Day è “far luce” sul tabù della morte in gravidanza e dopo la nascita, sulle morti evitabili, sulla cura da destinare ai genitori e ai familiari, sulle ultime ricerche in campo medico e psicologico, sugli aspetti culturali e artistici che possono aiutare i genitori a raccontare e a raccontarsi.

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