Ospedale “Madonna del Soccorso”, Comitato: “Finto ripristino”

Ospedale “Madonna del Soccorso”, Comitato: “Finto ripristino”

San Benedetto del Tronto, 2020-06-17 – Riceviamo e pubblichiamo

“Quello che vedete allegato è lo stralcio del Piano di Area Vasta del febbraio 2018: era già scritto nero su bianco che si sarebbero progressivamente concentrate le degenze in un’unica struttura, mantenendo nell’altra l’attività ambulatoriale unitamente al Pronto Soccorso: un ibrido non previsto in alcuna norma. Questo è sempre stato il loro scopo, togliere al nostro ospedale, pian piano, tutti i posti letto, e l’occasione fornita dall’emergenza Covid era troppo ghiotta per non approfittarne. Questo documento, mai annullato da atti successivi, è rivelatore e causa della situazione attuale, come illustrata dalle parole di uno di coloro che tutti, cittadini, politici e dirigenti della nostra sanità, hanno definito come eroi dell’emergenza. La indirizziamo in particolare alla Direzione Av 5 che imperterrita continua nella realizzazione dell’obiettivo primario: portare tutte le degenze e tutti i servizi possibili al Mazzoni, in spregio ai diritti riconosciuti dalla legge al bacino costiero. Nelle loro intenzioni il punto nascite, estorto a furor di popolo, è solo un momentaneo contentino per farci tacere.

“Si prospetta l’ennesima brutta estate, quella del 2020, per chi lavora nella sanità pubblica del Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto. Grazie alla mancata organizzazione e programmazione, probabilmente si potranno fare le ferie che spettano di diritto (ancora), ma con costi socio-sanitari elevati: chiusura o accorpamenti e ritardi nel ripristino di unità operative, reparti e servizi, taglio delle assunzioni con rinnovi dei tempi determinati a macchia di leopardo, mancato turn-over per pensionamenti, aspettative e malattie lunghe di operatori costretti a cure di lunga durata come nel caso di patologie oncologiche. In una stagione estiva in cui peggiorano le condizioni di cronici ed anziani e aumentano i pazienti acuti da eventi traumatici, con un già alto numero di utenti, in un comprensorio di oltre 160.000 abitanti che raddoppia con il turismo balneare estivo della Riviera delle Palme.

Al Madonna del Soccorso, nel lento e parziale ripristino post emergenza Covid, si è proceduto all’accorpamento dell’Unità operativa di Geriatria all’interno della unità operativa di Medicina prima, per poi procedere al ripristino nella sua naturale collocazione al 3° piano. Si è poi in procinto di accorpare l’Ortopedia all’interno della unità operativa di Chirurgia con sole 4 camere di degenza in totale senza un minimo cenno sulla data di riapertura totale del Blocco operatorio (attualmente solo 2 sale aperte) a cui è collegato il Day Surgery con le annesse operatività delle unità operative di Otorino e Oculistica la cui data di ripristino alla piena operatività non è dato sapere e con medici che andranno tra pochi giorni in pensione. Verranno sostituiti? Dopo molti proclami, annunci, smentite (e quasi 250 nascite in periodo lockdown fuori dal Madonna del Soccorso) si è finalmente proceduto alla riapertura del servizio trasfusionale e dell’intero dipartimento Materno Infantile, che ingloba le unità operative di Ostetricia Ginecologia e Pediatria .

Non si comprende come poter proclamare la riapertura alla piena funzionalità del Pronto Soccorso senza poi tenere in funzione molte delle unità operative sopra citate.

Il lento stillicidio di dirigenti medici mai reintegrati negli ultimi anni (Internisti, Geriatri, Neurologi, Nefrologi, Oncologi, Fisiatri, Gastroenterologi, Diabetologi) sta portando alla paralisi funzionale (si è tornati al sistema della guardia medica interdivisionale in auge 20 anni fa) .

Una situazione che si va a sommare alla ormai cronica carenza di primari di unità operative la cui mancata nomina provoca una vulnerabilità dell’unità operativa stessa (9 anni di mancata nomina del responsabile di Ortopedia e Traumatologia e ormai un anno da quello di Chirurgia Generale) .

Come non ricordare il nome dell’ultimo primario di Ortopedia: il compianto dottor Di Matteo Orlando. Come poi non nominare la precarietà della funzionalità del servizio di diagnostica per immagini (Radiologia). Come non evidenziare la precarietà in cui vivono gli uffici amministrativi da tempo depauperati di unità lavorative.

A questo punto si cercherà di dimettere pazienti anticipatamente per far posto agli altri che premono in attesa, aumentando le recidive. Le conseguenze degli indiscriminati tagli (negati!) di posti letto accumulatisi nel tempo oggi sono evidenziate. Ed allora si lavorerà in numero ridotto; sotto pressione, stanchi e delusi. Le ferie che si faranno non serviranno neanche a far recuperare lo stress accumulato in questi ultimi lunghi mesi… per andare in ferie! E non abbiamo fatto cenno al Coronavirus! Continuano a chiamare gli OPERATORI SANITARI «EROI del MADONNA del SOCCORSO». È troppo auspicare un futuro con PIÙ FATTI E MENO PAROLE?”

Dott. Nicola Baiocchi

Cons. Rosaria Falco

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