‘Van Orton’, una prospettiva lunga sei mesi!

‘Van Orton’, una prospettiva lunga sei mesi!

San Benedetto del Tronto, 2023-07-16 – Riceviamo e pubblichiamo

 

 

 

<<UNA MOSTRA MONSTRE: “Prospettiva van Orton”

Ieri pomeriggio, sabato 15 luglio ore 18, si è svolta l’inaugurazione in Palazzina Azzurra della mostra “Prospettiva van Orton”, promossa da Verticale d’Arte e curata dal prof. Stefano Papetti.

Intervenuti? Non più di 50 persone, compresi i diretti interessati, il sindaco e assessori ed esclusi i due appartenenti alla Polizia (in borghese), due vigili urbani, il custode, l’uomo del catering, un cane e noi quattro: PGC, Giancarlo Orrù, Enrico Olivieri e il sottoscritto. ( ndr: e un giornalista, ma è Il Mascalzone) Insomma, se la sono quasi cantata da soli.

Noi eravamo lì, prima della venuta del pubblico strettamente invitato (alcuni da noi incuriositi sono entrati solo per sbirciare e poi se ne sono usciti). Pubblico in ghingheri, in pendant, a lucido, impettiti e anche sprezzanti davanti al nostro volantinaggio quasi ‘caritatevole’. Altri però, lo hanno capito, guardando, leggendo, domandando. Noi quattro dell’Ave Maria, o moschettieri, sparuti rappresentanti di una élite che non c’è, spiegavamo, illustravamo la nostra mostra di cartelli per lo più ‘esposti’ alla base della cancellata neoliberty. Il PGC ha anche registrato un indispettito sindaco che, entrando a suon di fanfara per quanto il passo fosse spedito, ha esclamato alla vista del foglietto: “Ma lascia perdeeee’”.

Insomma, cari lettori di questa cronacuccia di paese, la nostra presenza ha fatto la differenza. Una sparuta compagnia di folli, felici e non più giovani idealisti ha fatto capire agli astanti pro-VanOrton che non è disposta a digerire anche le “mo-n-stre”, dipinte come il toccasana per rivitalizzare una città-territorio altrimenti agonizzante dal punto di vista culturale… s’intende. Per i restanti ‘comparti’ lasciamo la parola ad altri. Noi comunque ci siamo firmati “Van” e altri 20 cognomi di derivazione olandese diversi, molti dei quali inventati, come van Truppen. L’ironia ci salverà(!?). Comunque i “due in borghese” ci hanno fotografati, prese generalità raccomandandoci di avvisarli, per cortesia e sicurezza, la prossima volta.

PS: Una piccola storia nella storia: l’Assessore alla cultura, fermatasi al cancello, dopo un attimo ha apprezzato di vedere noi che contestavamo la “Prospettiva”. È un segno di vitalità e democrazia… Vi darò la parola. Entrate pure. E riferendosi al Vigile: Li faccia entrare quando vogliono!

Rispettosamente ringraziamo, ma restiamo fuori per accogliere gli ospiti. Dopo l’ingresso del sig. Spazzafumo, l’assessore si rimanifesta: il sindaco ha detto che questo intervento non s’ha da fare!

Riportiamo per intero il contenuto del volantino. Qui c’è “il quanto” di ieri.

Per il “quartetto” Francesco Del Zompo, 16 luglio 2023>>

<<LA PALAZZINA AZZURRA È PATRIMONIO DI TUTTI

In relazione alla mostra d’arte “Prospettiva van Orton”, che si terrà dal 15 luglio 2023 al 7 gennaio 2024 in Palazzina Azzurra, vogliamo esprimere il nostro dissenso. Di seguito cerchiamo di spiegare i perché.

Sono in tanti, tra artisti, operatori culturali, cittadini e turisti curiosi di novità e bellezza che seguono da sempre con interesse le attività in Palazzina, che dal 1996 vi si svolgono, ridato alla comunità dopo una lunga e meticolosa opera di recupero ( e Adelchi ne fu il primo mirabile custode che per molti anni fu geloso depositario di ogni suo angolo).

La Palazzina Azzurra è uno dei rari luoghi pubblici del territorio, certamente unico in città per funzione, dove da oltre 25 anni si inaugurano mostre estemporanee d’arte a differenza di altri strutture che ospitano collezioni permanenti come musei, pinacoteche, archivi, biblioteche etc .

Esposizioni collettive, personali, piccole antologiche (date le dimensioni degli spazi) costituiscono la quasi totalità delle attività che si sono susseguite. Naturalmente anche delle presentazioni letterarie che spesso hanno fatto da cornice ad altre attività in contemporanea. In sintesi abbiamo potuto godere di un patrimonio creativo donato da una moltitudine di artisti, tra pittori, scultori e fotografi. Ricordiamo anche delle installazioni d’arte e performance svolte al suo interno e fuori, nella pineta antistante, come quella del gruppo “Posizione Kappa” che nel 1998 coinvolse l’intero centro cittadino.

Lo spazio è sempre stato un crocevia di numerosissime mostre, di artisti poi divenuti un riferimento dell’arte contemporanea e che ancora operano quasi in silenzio. Non facciamo nomi per non dimenticare nessuno, citando soltanto una per tutte la mostra che si è chiusa nel gennaio scorso: “I disastri della guerra”, con 40 incisioni di Francisco Goya, con una durata di appena 35 giorni. Ed è quasi un fuori standard come tempo espositivo. Di solito è di 2 o 3 settimane, non di più.

E ora?… “Prospettiva van Orton” fa lo ‘sbrago’ come su di un telo già logoro dalla pigrizia, dal pressapposchismo, dall’ignoranza, dal mancato lavoro amministrativo fatto di saggia collaborazione con una comunità.

I van Orton, pieni di sponsor nazionali e internazionali, promossi dal curatore Stefano Papetti e da sodali gongolanti, ‘nascono’ da questo humus, piantano le radici su questa radura adeguatamente irrigata da diserbanti chimici. I numeri parlano chiaro per disapprovare con fermezza questa che a noi sembra un’eutanasia più che una ‘prospettiva’:

207 giorni tra esposizione, preparativi e smontaggio (poco meno di 7 mesi!);
25.000 euro di contributo dalle casse comunali;
Alcuni euro (5?) il costo d’ingresso per ciascun visitatore (si parla di un  vergognoso sconto per i residenti):
Può bastare?
Beh, a noi SÌ!!!

I promotori del flash mob e della lettera di protesta che recapiteranno presto in Comune di SBT.>>

 

Marco e Stefano Schiavon, ‘Prospettiva Van Orton’: una prospettiva lunga sei mesi

 

 

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