Il Madonna del Soccorso? Psi, Laversa: ‘In Valtesino’

Il Madonna del Soccorso? Psi, Laversa: ‘In Valtesino’

San Benedetto del Tronto, 2023-12-04 – Riceviamo e pubblichiamo

<<QUALE IL RUOLO CHE SAN BENEDETTO VUOLE AVERE ALL’INTERNO DEL PROPRIO COMPRENSORIO TERRITORIALE?

Il 29 novembre il Partito Socialista di San Benedetto del Tronto si è riunito per discutere dei problemi che attengono all’amministrazione ed allo sviluppo socio-economico della città.

La vivace discussione si è incentrata principalmente sul rapporto tra la città e il proprio hinterland. In particolare si è considerato come e se la soluzione dell’annoso problema del locale nosocomio possa costituire una cerniera di congiunzione tra la città di San Benedetto e le comunità circostanti che pure costituiscono l’utenza più numerosa (circa 110.000 persone) a cui il locale ospedale fornisce assistenza da tanti anni.

Dopo la sciagurata bocciatura politica del progetto di un “Ospedale Provinciale Unico” in quel di Pagliare, ci si è trovati nella condizione di affrontare il problema dal punto di vista locale.

La proposta del comitato “Salviamo Madonna del Soccorso” di mantenere l’attuale nosocomio collide con almeno una questione ineludibile e non più procrastinabile, legata più alla sua funzione di infrastruttura strategica nell’ambito delle attività di protezione civile che a quella sanitaria. In tale veste l’articolata normativa antisismica impone che gli ospedali siano strutturalmente adeguati.

E’ palesemente improponibile effettuare l’adeguamento sismico dell’attuale “Madonna del Soccorso”. I costi sono paragonabili a quelli di una nuova costruzione e si incorrerebbe in un inaccettabile lungo periodo di inattività del nosocomio.

Le varie proposte sull’individuazione dell’area in cui realizzare il nuovo ospedale, avanzate da più parti, sono tutte (ed in particolare quella scelta dall’attuale amministrazione comunale) focalizzate sul territorio sambenedettese e non tengono conto delle seguenti problematiche:

  • L’ulteriore consumo di suolo di un territorio già fortemente antropizzato e su cui gravitano 1858 abitanti per Kmq (contro i 491 di Monteprandone, 171 di Acquaviva, 55 di Ripatransone e 892 di Grottammare), senza contare quelli che vi pesano per motivi di lavoro o commerciali e senza considerare i flussi turistici. A scapito di aree che il PRG prevede con altre importanti ed intrasferibili destinazioni (forse la mancata previsione di un’area da destinare ad un nuovo ospedale ha una ben specifica).

  • L’impatto che una struttura su cui gravitano, oltre agli operatori sanitari, circa 160.000 utenti, ha sull’equilibrio urbanistico della città, ed in particolare sulla sua viabilità, già al limite della sostenibilità.

  • La localizzazione fortemente sbilanciata rispetto alla dislocazione dell’utenza proveniente dalle altre comunità; anche in considerazione dell’ubicazione dell’altro ospedale provinciale (Ascoli Piceno).

  • L’incremento urbanistico ed antropico che la città subirà nell’arco dei prossimi anni per effetto “naturale”, causato da tutte le altre attività che vi graviteranno.

Forse non è casuale che proprio il giorno prima dell’assemblea sia stata approvata la nuova legge urbanistica regionale, per la quale due degli obiettivi fondamentali sono il contrasto al consumo del suolo (ovviamente da attuarsi principalmente dove, come San Benedetto, è già stato fortemente utilizzato) e la perequazione territoriale tra i vari comuni limitrofi.

Il Partito Socialista, nella consapevolezza che la città di San Benedetto non possa più limitare il proprio sviluppo socio-economico sul proprio territorio, ma coordinarsi positivamente con i Comuni limitrofi nel ricercare la soluzione migliore per quelle infrastrutture di interesse comprensoriale (ospedale, caserma dei vigili del fuoco, dogana, ecc.), ritiene opportuno ed anzi necessario iniziare a dare attuazione agli obiettivi della nuova legge urbanistica, anche nell’ottica di un riequilibrio ubicazionale rispetto alle comunità poste nella zona nord della provincia, propone alla comunità sambenedettese e alle comunità limitrofe interessate (che peraltro ormai si compongono di tanti abitanti di origine sambenedettese) di individuare nella zona compresa tra i comuni di Acquaviva Picena e Ripatransone, lungo la via Valtesino, in un’area da individuarsi opportunamente, il luogo dove realizzare il nuovo ospedale.

A giudizio del Partito Socialista tale soluzione potrebbe, inoltre, fungere da impulso per affrontare e risolvere finalmente l’annoso problema della variante (o bretella) stradale che consenta lo spostamento di gran parte del traffico della Statale Adriatica (che ovviamente è altresì destinato ad aumentare) al di fuori dell’abitato cittadino.>>

 

02/12/2023 Rachele Laversa

Segretaria PSI di San Benedetto del Tronto

 

 

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