dalla Regione Marche

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giovedì 11 aprile 2024  14:33

Microzonazione, avviate le attività di prevenzione del rischio sismico

È stata avviata una serie di attività mirate alla prevenzione del rischio sismico sul territorio regionale, frutto della collaborazione tra la Regione Marche e il Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (CNR–IGAG).

“Abbiamo assegnato le risorse finanziarie necessarie alla redazione degli studi di Microzonazione sismica – spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa, Stefano Aguzzi – al fine di dotare gli enti locali di strumenti per la mitigazione e la prevenzione del rischio sismico e per gestire compiutamente le emergenze in caso di evento sismico”.

La Regione Marche, come stabilito dalla legge che ha istituito il “Fondo per la prevenzione del rischio sismico”, si impegna a implementare azioni di prevenzione non strutturale, tra cui le indagini di microzonazione sismica. Tali studi includono approfondimenti nelle aree caratterizzate da instabilità di versante, zone di attenzione per liquefazione e aree con presenza di cavità classificate come Zone di Attenzione (ZA). L’obiettivo primario di queste analisi è comprendere in modo approfondito il comportamento dei terreni durante un evento sismico.

“Ogni nostro Comune – continua Aguzzi – ha già completato gli studi di Microzonazione sismica almeno di secondo livello (MS2) e, pertanto, le risorse assegnate verranno utilizzate per finanziare studi di Microzonazione sismica di terzo livello (MS3). Per garantire la realizzazione ottimale ed omogenea degli studi di MS, in linea con quanto definito dagli standard nazionali e dalle linee guida, abbiamo richiesto il supporto tecnico-scientifico al CNR IGAG che si avvarrà di collaborazioni con Università aderenti o associate al CentroMS”.

La collaborazione tra la Regione Marche e il CNR-IGAG evidenzia un impegno concreto per la sicurezza sismica e la protezione delle comunità locali. Con uno sguardo attento alla ricerca scientifica e all’implementazione pratica, questa partnership si propone di fornire una base solida per la gestione del rischio sismico nelle Marche.

Quest’anno, la Regione si è concentrata su 27 Comuni interessati dagli studi di microzonazione di 3° livello: Ripatransone, Fossombrone, Castelfidardo, Montecassiano, Morrovalle, Serra San Quirico, Mercatello sul Metauro, Petriano, Barbara, Fratte Rosa, Massignano, Montottone, Polverigi, San Paolo di Jesi, Mondavio, Sassocorvaro Auditore, Civitanova Marche, Montecalvo in Foglia, Montefano, Montecosaro, Monte Porzio, Falconara Marittima, Mondolfo, Colli del Tronto, Colli al Metauro, Fiuminata, Montelabbate.

Le attività di affiancamento e supporto hanno coinvolto i tecnici incaricati dalle amministrazioni comunali. Si è già svolto un incontro formativo iniziale in cui i partecipanti sono stati preparati per la fase operativa degli studi relativi ai fenomeni connessi alla liquefazione. Le attività sono poi proseguite con gli studi sulle cavità sotterranee e sulle instabilità di versante, fino al completamento degli studi e alla consegna dei risultati finali.

giovedì 11 aprile 2024  17:02

Intervento Lungomare Nord Ancona: firmata in Regione la rimodulazione dell’Accordo

Sottoscritta oggi a Palazzo Raffello la rimodulazione dell’Accordo di programma 2017 “Comune di Ancona Lungomare Nord – realizzazione della scogliera di protezione della linea ferroviaria Bologna – Lecce, interramento con gli escavi dei fondali marini, rettifica e velocizzazione della linea ferroviaria”.
Le modifiche si sono rese necessarie al fine di uniformare le richieste e le esigenze sopravvenute e definire nella sua completezza la realizzazione dell’intervento che prevede la protezione del paraggio ricompreso tra i transetti 334 e 344 di circa Km. 2,75 con opere rigide e contestuale rinterro e la rettifica e velocizzazione della linea ferroviaria, progressive da km 200+175 a km 202+640 della linea Bologna-Lecce. Previsti inoltre la realizzazione di scogliere radenti, un pennello ed il rinterro con gli escavi dei fondali marini.
Alla firma erano presenti il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il provveditore interregionale alle OO.PP Toscana-Marche-Umbria Giovanni Salvia in rappresentanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’amministratore delegato e direttore generale Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. Gianpiero Strisciuglio, il presidente dell’ Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale Vincenzo Garofalo, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Marche Francesco Baldelli;il sindaco del Comune di Ancona Daniele Silvetti.“Un tassello che si aggiunge all’Ultimo miglio, al raddoppio della statale 16 e al potenziamento del porto di Ancona – ha spiegato il presidente Acquaroli – fondamentale sia per la sua rilevanza infrastrutturale ma anche commerciale e turistica. È giusto dare al capoluogo delle Marche una opportunità nuova e importante sotto molti punti di vista. Sono tante le azioni in corso su numerosi progetti discussi per anni ma che in passato non hanno mai trovato attuazione, il Lungomare Nord è uno di questi, opera di cui abbiamo sentito parlare per decenni e che qualificherà l’ingresso a nord della città. Oggi illustriamo l’ennesimo progetto che è stato sbloccato e per cui sono state definite le risorse e i percorsi grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, che hanno dimostrato la volontà di realizzare questa opera con progetti esecutivi e cantierabili”.

“La firma dell’Accordo rientra nel più ampio percorso di sostenibilità e tutela dell’ambiente intrapreso ormai da tempo da RFI con le Istituzioni locali – ha dichiarato l’ad di RFI Strisciuglio – Nostro obiettivo è realizzare un’infrastruttura sostenibile, che si integri con il territorio che la ospita e che impatti positivamente sulla vita delle persone. L’intervento garantirà un innalzamento della velocità di marcia dei treni lungo un tratto della Direttrice Adriatica e al tempo stesso contribuirà a mitigare i rischi ambientali, a proteggere l’infrastruttura da eventi esterni che possono minacciarne la sicurezza.

“La rimodulazione dell’accordo che è stato sottoscritto è la conferma dell’interesse dei soggetti che vi aderiscono a rendere effettivamente realizzabile il complesso delle opere oggetto dell’accordo stesso – ha proseguito il provveditore Salvia -. Il Provveditorato, pur non figurando tra i Soggetti attuatori, svolge un ruolo di primaria importanza, riconducibile al supporto da fornire alle Amministrazioni deputate alla realizzazione dei lavori in tutte le fasi, dalla progettazione alla verifica. Ciò aldilà delle prerogative formalmente riconosciute nell’accordo di verifica e controllo del rispetto del cronoprogramma. Per questi motivi si esprime viva soddisfazione per la stipula di questo importante strumento di collaborazione e cooperazione in vista del raggiungimento delle finalità cui tende.”

“Questo – ha sottolineato l’assessore Baldelli – è il risultato della grande sinergia tra tutti i soggetti coinvolti che ha permesso di sbloccare un’opera essenziale per Ancona ma che ha una valenza regionale poiché incide su tre infrastrutture strategiche: il porto perché ne consentirà il dragaggio, la ferrovia perché ne consente la velocizzazione in sicurezza e, infine, il completamento del cosiddetto ultimo miglio stradale per l’accesso veloce da nord al capoluogo ed al porto. L’opera avrà rilevanza anche nell’ambito della costruzione del grande corridoio transmediterraneo che nel piano delle infrastrutture regionale Marche 2032 ha l’ obiettivo di collegare i Balcani con la Francia e la Penisola Iberica tramite il porto di Ancona”.

“Firmiamo un accordo strategico per lo sviluppo del porto, che immaginiamo molto ambizioso – ha evidenziato il presidente Garofalo -. Uno sviluppo sostenibile del porto che interessa i traffici marittimi, la sua multifunzionalità e il potenziamento dell’intermodalità, che non deve creare ulteriori problemi alla città. Grazie a questa opera, alla quale contribuiamo con gli interventi di escavo dei fondali marini e con il completamento della vasca di colmata, il traffico del porto potrà bypassare le vie cittadine, si creeranno nuovi spazi stradali di collegamento all’infrastruttura e anche per la fruibilità da parte delle persone. Un progetto, nato dalla collaborazione fra tutte le istituzioni competenti, che contribuirà a rafforzare l’economia del mare di Ancona e del territorio”.

“Una iniziativa fondamentale – ha concluso il sindaco Silvetti – . Ringraziamo l’importante impegno della Regione nel riaccendere una prospettiva di sviluppo per il capoluogo della Regione che ha il compito e la responsabilità di servire il territorio marchigiano. Questo protocollo è un punto fermo, un passaggio vitale, la prova di una volontà politica e di una prospettiva concreta molto attesa dai cittadini in termini di accesso al porto di Ancona ma anche di sostenibilità e vivibilità del quartiere di Torrette”.

Oggetto dell’Accordo è la progettazione, l’appalto e l’esecuzione dell’intervento che sarà suddiviso in due parti funzionali, una assegnata come soggetto attuatore a RFI, l’altra ad AdSPMAC e al Comune di Ancona.
RFI per l’esecuzione della fase di competenza destina in totale l’importo di €39.350.000
La Regione Marche si impegna a cofinanziare per €3.500.000 l’intervento per la scogliera di protezione della linea ferroviaria.
L’AdSPMAC si impegna, relativamente al proprio intervento alla progettazione, alla redazione del piano di sicurezza, all’ottenimento delle autorizzazioni, alla direzione lavori ed alla realizzazione dell’interramento fino alla quota +2,5 s.l.m.m. dell’area compresa tra la scogliera di protezione (lato mare) e l’opera di confinamento (lato terra) per la rettifica e velocizzazione della linea ferroviaria (opera di confinamento esclusa) con gli escavi dei fondali marini con valorizzazione in termini di opere fino ad un massimo pari a €10.000.000, intervento finanziato nell’ambito del PNRR.
Il Comune di Ancona si impegna al finanziamento e alla realizzazione della “Rinaturalizzazione finale dell’area emersa (area compresa tra scogliera esterna e il confinamento interno) e successiva infrastrutturazione leggera con percorsi ciclopedonali”.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti verificherà con cadenza trimestrale il rispetto del cronoprogramma delle attività e dei lavori inerenti l’Accordo.

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