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dalla Regione Marche

di | in: Cronaca e Attualità, dalla Regione Marche

Paolo Petrini

11 mag 2012
MARCHE CAPOFILA DEL PROGETTO EUROPEO CLUSTER POLISEE.


La Regione Marche si è aggiudicata il progetto strategico del Programma europeo SEE – South East Europe, denominato “Cluster Polisee”, predisposto assieme alla Svim, che rappresenta l’unica proposta dedicata alle politiche per l’innovazione nell’ambito del Programma di cooperazione transnazionale Sud – Est Europa dell’Unione europea. Il progetto prevede misure su innovazione, ricerca e sviluppo, sostenibilità, cooperazione e reti, misure finanziarie, specializzazioni regionali, formazione. L’obiettivo è supportare la competitività del sistema economico attraverso la valorizzazione dei vantaggi competitivi reciproci, legati alla conoscenza e alle relazioni, formulando strategie a favore dell’innovazione e della cosiddetta smart specialization, ossia la valorizzazione dei punti di forza locali. “Il progetto – commenta il vicepresidente e assessore alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini – riveste un’importanza strategica sia per il tema trattato che per l’ampio partenariato coinvolto e la presenza quale partner associato, per la prima volta in un progetto di questo tipo, dello stesso Ministero dello Sviluppo Economico”. Il partenariato è costituito, oltre che dalla Regione Marche – Settore Politiche Comunitarie, quale soggetto capofila, da 24 partner appartenenti ad undici Paesi europei (oltre l’Italia, Ungheria, Slovenia, Bulgaria, Grecia, Austria, Romania, Slovacchia, Croazia, Serbia e Albania). “ClusterPoliSEE” prevede sei fasi di lavoro per una durata di due anni e mezzo ed un budget complessivo di oltre 5 milioni (la quota a beneficio della Regione Marche è di oltre 582mila).




IL VETERINARIO RISPONDE: NUOVO SERVIZIO ON-LINE PER GLI AMICI ANIMALI.


La Regione Marche, attraverso l’Ufficio Tutela Animali, ha attivato un servizio di consulenza sugli animali d’affezione. Attraverso la collaborazione dei medici veterinari iscritti agli ordini provinciali, sarà possibile rivolgere domande, chiedere pareri e consigli attraverso l’invio di un’e-mail a risponde.iltuoveterinario@regione.marche.it Periodicamente le risposte saranno pubblicate sulla pagina web della Tutela Animali http://www.ambiente.regione.marche.it/ambiente/tutelaanimali.aspx  
L’Ufficio Tutela Animali promuove ed attua, in collaborazione con le associazioni di protezione degli animali e veterinarie, programmi e progetti di informazione da svolgere, anche in ambito scolastico, con la collaborazione delle competenti autorità. L’obiettivo è quello di informare e sensibilizzare le persone alla gestione responsabile degli animali d’affezione, volta a garantire sia il benessere che il piacere di stare insieme. Ad esempio, nell’anno scolastico 2011/12, è stato avviato il progetto “La Scuola Adotta un Canile”, con l’obiettivo di valorizzare le tematiche inerenti l’abbandono degli animali d’affezione, in primo luogo i cani, e il loro ricovero nelle strutture adibite, sensibilizzando ed educando le scolaresche a un nuovo rapporto dell’uomo con l’animale. Il progetto, in questo suo primo anno di vita, ha visto l’adesione di undici scuole regionali: • Istituto Comprensivo A. Gandiglio di Fano • Scuola Elementare A. Gramsci di Fossombrone • Istituto Comprensivo Donatello di Ancona • Istituto Comprensivo Federico II Jesi • Scuola Media G. Fagnani di Senigallia • Scuola dell’Infanzia di San Benedetto del Tronto • Scuola Elementare Moretti di San Benedetto del Tronto • Scuola Elementare Miscia di San Benedetto del Tronto • Istituto Comprensivo Padalino di Fano • Istituto Comprensivo Pian del Bruscolo di Tavullia • Scuola Elementare Sant’Agostino di Civitanova Marche Le lezioni, a cadenza mensile, sono state tenute dagli esperti del settore, veterinari e medici veterinari comportamentalisti, da educatori, da centri di educazione pet therapy e agility dog, da medici veterinari dell’Asur competente per territorio e dagli esperti della Polizia municipale. Una giornata conclusiva, che si terrà a fine maggio, festeggerà i risultati raggiunti dal progetto, con la consegna alle scuole dell’attestato di adesione e lo svolgimento di alcune dimostrazioni di corretto rapporto con animali d’affezione.


 


Convegno finale sui risultati di F.A.R.O. Lab; L’Agente di sviluppo per il cambiamento


LUCHETTI: Maggiore consapevolezza del significato strategico della formazione continua, diminuendo l’autoreferenzialità delle imprese. Una nuova figura professionale, l’anello mancante per intraprendere il cambiamento del sistema produttivo.


“Occorre recuperare la cultura della formazione e in particolare di quella permanente e continua. C’è una maggiore consapevolezza di questa esigenza e con l’apporto di tutti i soggetti interessati, è necessario far comprendere che si tratta di una leva strategica per avviare un concreto percorso di crescita, soprattutto in questo periodo di crisi profonda. Così l’assessore regionale alla Formazione –Lavoro, Marco Luchetti durante i lavori del convegno finale sul progetto F.A.R.O. Lab, avviatosi nel 2010, che ha rappresentato un’opportunità per fare avanzare gli attori della formazione continua sul tema della promozione/definizione di appropriati ed innovativi strumenti/modelli formativi.

E’ indubbio – ha proseguito Luchetti – che la capacità di innovazione per un’impresa e la qualificazione professionale nell’arco della vita lavorativa siano elementi “spendibili” su un mercato in sempre più rapido mutamento, crediti di qualità e di competenza che vanno a comporre un quadro coerente di necessaria riorganizzazione dei sistemi produttivi. La Regione – assieme ai soggetti coinvolti nell’Osservatori regionale per la formazione continua ( parti sociali e associazioni di categoria) – ha voluto per questo individuare una figura di riferimento nuova e molto importante l’Agente per il cambiamento e lo sviluppo che è stata definita una cerniera per integrare innovazione e organizzazione aziendale, l’anello mancante che potrà mettere in connessione positiva impresa e mercato,una figura in grado di leggere le esigenze organizzative delle aziende, orientare l’analisi dei fabbisogni professionali formativi e supportare gli imprenditori nella conoscenza delle opportunità di finanziamento. Certo – ha concluso Luchetti- c’è ancora molto da fare in tema di promozione della formazione continua , ma credo che un rinnovato senso di responsabilità di ognuno, l’impegno delle istituzioni ad accompagnare i percorsi formativi virtuosi e una minore spiccata individualità e autoreferenzialità della cultura aziendale che caratterizza il nostro tessuto produttivo fatto di piccole imprese, possano essere i fattori determinanti per fare grandi passi avanti. “

Il progetto F.A.R.O.LAb è nato con la finalità di creare le condizioni per favorire l’integrazione tra le diverse fonti di finanziamento (L.236/93, legge 53/00, FSE Regione-Province, Fondi Interprofessionali) e con il supporto metodologico e operativo alle attività dell’Osservatorio Regionale per la Formazione Continua.

Dopo l’introduzione di Mauro Terzoni (dirigente Regione Marche), un’analisi dei risultati del progetto F.A.R.O. Lab è stata condotta da Alessandra Nironi e Letizia Dini di IFOA e da Sergio Vistarini del Censis. Le indagini sui fabbisogni professionali-formativi delle imprese marchigiane e sui fabbisogni formativi dei lavoratori condotte tra giugno e settembre 2011 hanno messo in luce che i settori energetico, dei trasporti e agricolo hanno aumentato l’organico, contradditorio il settore del credito; operare nelle Marche si rivela, per i più, un vantaggio competitivo, diminuiscono complessivamente le imprese disposte ad assumere ma aumenta la consapevolezza che ci sia bisogno di acquisire nuove conoscenze .Nel caso di piccole e micro imprese le esigenze formative rilevano che è auspicabile la modalità didattica del training on the job e con esigenza di una formazione molto mirata; di non lunga durata; in collaborazione con enti terzi e grandi clienti con adeguate misure di accompagnamento come la rilevazione e valutazione delle competenze.

Come hanno ribadito Marco Bilei, per il mondo dell’Artigianato, Antonio Bori per Cgil CISL Uil e Carlo Cipiriani per Confindustria, durante la tavola rotonda moderata da Silvia Vaccaro (ISFOL), le scelte alla base di F.A.R.O.Lab muovono dalla convinzione che il valore della formazione risulta tanto più importante in tempi di crisi, in quanto consente di aggiornare e riqualificare i lavoratori sia in vista di una ripresa della attività produttiva che di un aggiornamento e modifica delle produzioni per rimanere efficacemente sul mercato. Tutti



hanno anche sottolineato che innovazione nelle imprese e nei territori specializzati e qualità delle competenze di chi ci lavora, sono fattori imprescindibili per la crescita della produttività dei sistemi economici per il benessere dei cittadini ed il potenziamento della competitività. Bisogna comunque anche ripensare l’istruzione professionale (Cipriani) e renderla “ appetibile” ai giovani perché comprendano che la realizzazione personale passa da una buona cultura di base. Lo ha sostenuto anche l’imprenditrice Mancini di Falconara , coinvolta nel progetto Faro lab che ha esordito ironicamente : “ meno male che c’è la crisi, perché ci ha costretto a ripensare a molti modelli economici in maniera etica e in termini di responsabilità sociale.”

Evidenziato anche il lavoro di due anni dell’Osservatorio Regionale per la formazione continua che ha avviato un processo di sistematizzazione del patrimonio di conoscenze prodotte dall’intervento,per far emergere i fabbisogni formativi, monitorare e valutare i fenomeni e le politiche, individuare e mettere in rete tutti i soggetti che a diverso titolo e su diversi fondi operano come autorità di programmazione e finanziamento di interventi di formazione continua.

 



LE MARCHE AL XXV SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO.


(TORINO) – Per la Venticinquesima edizione del salone internazionale del libro di Torino lo stand della Regione Marche regala un’immersione virtuale nelle stanze delle “sudate carte” di Giacomo Leopardi: la sua Biblioteca, in occasione delle celebrazioni del Bicentenario dell’apertura al pubblico, è stata riallestita a Torino, ricreata fedelmente con immagini fotografiche nell’area delle presentazioni dei libri e degli eventi. E proprio ‘Dalla Biblioteca di Giacomo alla public library’ è il tema che Giunta e Consiglio hanno proposto per raccontare l’editoria e lo stesso profilo culturale delle Marche, attraverso le biblio-teche, fino alle ultime novità della tecnologia digitale, altro filone tematico dal titolo ‘Vivere in rete’. “Torino rappresenta una grande occasione di riflessione sull’importanza del libro e della lettura – dichiara l’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini – sono una bussola di riferimento per orientarsi nel mare della rete”. Oggi è Leopardi il protagonista dello stand: “La straordinaria portata della figura e delle opere di Giacomo Leopardi – dice Marcolini – è un patrimonio dell’umanità di cui le Marche vantano con orgoglio i natali. É nel nome del poeta di Recanati che proseguiamo quel percorso avviato dalle politiche culturali di rilancio e investimento in cultura quale ‘materia prima’, eccezionale motore di sviluppo economico e di promozione del territorio”. L’incontro di questo pomeriggio è stato dedicato alla Mostra di Recanati “Giacomo dei libri. La Biblioteca Leopardi come spazio delle idee” a cui, oltre a Marcolini, hanno preso parte Vanni Leopardi e Fabiana Cacciapuoti, curatrice della mostra. Si è voluto dare vita – chiarisce l’assessore – a una mostra incentrata sulla formazione della biblioteca, sul labirinto culturale così come trovato e successivamente esplorato e interpretato dal giovane poeta, tendendo alla valorizzazione della stessa e del rapporto fra la struttura cul-turale e il territorio, e poi come testimonianza dell’influenza della cultura del ‘700 francese in Italia. Il progetto di mettere in relazione la biblioteca di Leopardi con quella che fu luogo di ori-gine di riflessioni dell’altro grande autore, Jean Jacques Rousseau, ha permesso di avviare rap-porti di collaborazione con la città di Geneve. LA MOSTRA: Giacomo dei libri. La Biblioteca Leopardi come spazio delle idee (dal 30 giugno 2012) La mostra ha la duplice finalità di ricostruire la formazione della biblioteca voluta dall’illuminato Monaldo Leopardi in una prospettiva storica, e di far risaltare il rapporto esistente tra lettura di alcuni specifici testi, quelli della formazione del giovane Giacomo, espressione poetica e filoso-fica nella sua opera. Un percorso espositivo articolato, rivolto a visitatori privati, scolaresche, studiosi che possano individuare un discorso culturale trasversale, interdisciplinare, offrendo l’occasione per mettere in pratica un’attività più mirata ai temi trattati. La mostra si articolerà in quattro aree tematiche all’interno di spazi messi a disposizione da Casa Leopardi: la formazione e la storia, la catalogazione, la biblioteca ideale e la biblioteca fantastica, dal titolo: La biblioteca di Monaldo: formazione e storia; Giacomo: primi saggi e scrittura di erudizione; Il dialogo con gli autori: Giacomo e il pensiero moderno; Gli autori delle Crestomazie della prosa e della poesia.; Viaggio dal libro alla scrittura: schede di memoria e itinerari di lettura; Il pensiero complesso: lo Zibaldone. La Regione, Ente capofila per l’attuazione del progetto, ha attivato un Tavolo di coordinamento composto da rappresentanti della Provincia di Macerata, del Comune di Recanati, di Casa Leo-pardi, del Mibac Marche, del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, del Centro Mondiale della Poesia di Recanati, della Fondazione Carima e della Camera di commercio della Provincia di Macerata per collaborare congiuntamente ottimizzando le risorse finanziare dispo-nibili per realizzare un progetto coordinato. “La mostra – hanno specificato i curatori – intende mettere l’accento su quel dialogo tra Gia-como e i grandi autori europei, tra tutti Rousseau, che ha determinato una costruzione di un pensiero originale ed estremamente moderno”. Durante l’incontro serale, un passo tratto dall’intervista impossibile di Lucilla Niccolini dalla rivista ‘nostro lunedì’, nel reading degli attori Sonia Antinori e Marco Imparato, ha indotto alla ri-flessione sull’editoria: “Molti libri – dice un immaginario Leopardi – oggi anche quelli ben accolti dalla critica e dal pubblico, durano meno del tempo che è bisognato a raccogliere i materiali , a disporsi e comporli, a scriverli. Se poi si volesse aver cura della perfezione dello stile, allora certamente la durata della vita loro non avrebbe neppure proporzione con quella della loro produzione”. É stato poi presentato il XIII Convegno internazionale di studi leopardiani “Leopardi e la tradu-zione. Teoria e prassi”, che si terrà a Recanati dal 26 al 28 settembre 2012. Sono previsti trenta interventi che verteranno principalmente su un Leopardi ancora poco conosciuto come tra-duttore e commentatore di frammenti di testi. E’ organizzato dal Centro studi leopardiani di Recanati.




SALONE DEL LIBRO, LA PRESENTAZIONE DEI LIBRI E DEGLI AUTORI CHE RESTITUISCONO IL SENSO PROFONDO DELLE MARCHE.


(TORINO) – Un programma incalzante vede la presentazione, all’interno dello spazio dedicato alle Marche, di testi di storia, arte, cultura, saggistica che sono stati pubblicati da case editrici regionali o scritti da famosi autori marchigiani ed esordienti qualificati. La Regione è presente con quaranta editori, trenta sono a carattere regionale e dieci di livello nazionale che hanno stampato libri di autori marchigiani. “L’editoria – ha sostenuto l’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini – rappresenta un tassello importante dell’economia della Regione attorno a cui si sviluppa e vive la cultura marchigiana. È un settore che la Regione continua a tutelare e favorire per accrescere la ricchezza di tutta la comunità”. L’assessore, come prospettato a “Marche Libri” prima fiera dell’editoria regionale tenuta a Macerata, ha confermato il progetto di un consorzio di editori marchigiani: “Ci stiamo orientando verso l’idea di costituire un consorzio di editori, una rete di editori marchigiani che condividano esperienze ed esigenze”. Marcolini ha inoltre evidenziato quanto sia immenso il bisogno di libri, di letture, e di riflessione all’interno della società e in questo particolare contesto storico. È quindi importante la presenza al Salone internazionale del libro di Torino insieme con l’Assemblea legislativa delle Marche, un evento che “valorizza l’intensa attività editoriale prodotta nella regione e promuove le peculiarità culturali e le eccellenze del territorio”. LE PRESENTAZIONI La giornata ha visto la presentazione della pubblicazione “Parchi da Leggere”, un percorso storico fotografico sulle aree protette delle Marche raccontate dai poeti, narratori e fotografi che si sono ispirati alla natura per promuovere le bellezze naturalistiche. “Con questo libro fotografico è stata interpretata l’anima dei parchi e delle aree protette della nostra regione – ha commentato l’assessore – per trasmetterla al lettore. Tre anni di lavoro per il volume nato con l’obiettivo di far conoscere il territorio marchigiano e che ha coinvolto anche autori che non risiedono nelle Marche ma che vi sono legati. L’assessore Marcolini e Valentina Conti hanno poi presentato il volume “L’animale poetico” di Paolo Volponi e Valeriano Trubbiani, edito da Affinità elettive, un libro d’arte che include poesie inedite dello scrittore e poeta urbinate e disegni a tema di Trubbiani. “È la testimonianza – ha detto l’assessore – della genialità e creatività dei due artisti marchigiani. Entrambi gli autori intrecciano le loro creazioni con le Marche e il passaggio e il connubio di questi artisti straordinari restituisce il senso più profondo della nostra terra”. Giovani esordienti Per gli esordienti under 40, incontro con Andrea Sgariglia che con “Il ringraziamento” ha vinto, ex equo con Gaia Coltorti, il concorso Pagine Nuove come narrazioni più meritevoli. Il progetto è riservato agli ‘under 40’ delle Marche, è promosso dalla Biblioteca Planettiana di Jesi, dall’assessorato alla Cultura delle Marche e dal ministero alla Gioventù. “Under 40”, un primato per le Marche È dalla metà degli anni ’80, con le antologie Under 25 curate da Pier Vittorio Tondelli per le edizioni Transeuropa di Ancona, che le Marche sono al centro della scena editoriale nazionale per i giovani esordienti e la loro presenza nelle antologie e nei premi letterari nazionali. I tre volumi curati da Tondelli, Giovani blues, Belli e perversi e Papergang, hanno segnato una svolta epocale nel campo della narrativa italiana riaccendendo i riflettori su due generi che sembravano dimenticati dalla grande editoria, come le antologie e le opere prime. Tanti i nomi di scrittori usciti da quelle antologie: Gabriele Romagnoli, Silvia Ballestra, Andrea Canobbio, Romolo Bugaro, Andrea Mancinelli, Giuseppe Culicchia, solo per citarne alcuni. Un lavoro che l’editore di Transeuropa, Massimo Canalini, ha proseguito fino alla metà degli anni ’90, quando ha raggiunto il suo culmine con il libro d’esordio di Enrico Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, un libro che ha venduto più di un milione e mezzo di copie ed è considerato già un “piccolo classico” del secondo ‘900, una sorta di Giovane Holden italiano. Nella seconda metà degli anni ’90 il testimone di Transeuropa è stato raccolto dalla PeQuod, di Antonio Rizzo e Marco Monina, che ha proseguito in quell’attività di scouting, di ricerca. Negli ultimi dieci anni, il catalogo PeQuod è stato in Italia quello più “saccheggiato” dagli editori più grandi. Nella lista degli autori che hanno esordito con la casa editrice di Ancona: Diego De Silva, Giuseppe Genna, Mario Desiati, Andrea Bajani, Martino Gozzi, Andrea Scanzi, Michele Monina. “Oh mia patria, versi e canti dell’Italia unita”, l’antologia di Vanni Pierini L’assessore, insieme allo scrittore Umberto Piersanti, hanno presentato poi la rilettura di oltre due secoli di storia nazionale attraverso inni, poesie e canzoni dell’antologia “Oh mia patria” di Vanni Pierini, autore nato nelle Marche e pubblicato in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. “Grande silloge di materiali documentali raccolti e inquadrati – scrive nella prefazione Tullio De Mauro – Pierini offre letture piacevolmente sorprendenti, ma anche sollecita considerazioni di diverso ordine”. De Mauro continua: “La raccolta di Pierini ci permette di cogliere i moti “convettivi” di linguaggio e cultura che discendono dall’alto verso i ceti meno secolarizzati e da questi salgono verso l’alto o che da strati intermedi si diramano: poesie d’autore più o meno famose, canti popolari dialettali e non, le “canzonette”, cui mai abbastanza si penserà, documenti che tessono memorie collettive sulle vicende comuni e salienti delle popolazioni italiane. Per Vanni Pierini il ponderoso lavoro è un punto d’arrivo. Ma esso merita d’essere un punto di partenza, un riferimento per quanti sapranno e vorranno integrare la ricostruzione della nascita e degli sviluppi della società italiana unitaria tenendo conto non solo della dimensione delle diversità regionali, ma anche della dimensione “diastratica”, come dottamente dicono i linguisti: la dimensione delle diversità e interferenze tra i compositi strati della società”. E Raffaele Manica nell’introduzione: “Con sguardo insieme di storico politico e civile e di conoscitore di poesia – come testimoniano le sue introduzioni e i suoi cappelli – uno dei meriti non secolari di Vanni Pierini consiste nell’aver impostato le note con essenzialità e funzionalità, così che l’occhio del lettore possa con agio e con rapidità tornare a scorrere il testo, sempre al centro di ogni considerazione”. I brani di ogni capitolo sono ordinati in tre sezioni tematiche: Il racconto della storia; La questione sociale e il mondo del lavoro; Lo spirito del tempo. E’ organizzata in tre volumi – Nascita di una nazione, L’Italia règia, l’Italia Repubblicana. Infine, un viaggio nel cuore dell’Africa missionaria presentato dal giornalista Vincenzo Varagona in “Abba Marcello”, edizioni Paoline.




AL VIA NELLE MARCHE LA SFIDA DELLE CARTONIADI, PROMOSSE DA COMIECO E DALLA REGIONE MARCHE




 

 


Cartoniadi


Dal 15 maggio al 15 giugno i cittadini dei comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Fano e Macerata gareggeranno per aggiudicarsi il campionato della






raccolta differenziata di carta e cartone. In palio il titolo di “Campione del Riciclo” ed un assegno di 30.000 euro


11 Maggio 2012 Partono le Cartoniadi delle Marche, il campionato della raccolta differenziata di carta e cartone. Dal 15 maggio al 15 giugno 4 comuni della regione, Ancona, Ascoli Piceno, Fano e Macerata si contenderanno il titolo di “campione del riciclo” e un montepremi in denaro messo a disposizione da Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica. Oltre 250.000 cittadini saranno in gara con un chiaro obiettivo: migliorare le quantità e la qualità della raccolta differenziata di carta e cartone.




L’iniziativa, che dal 2006 ha già coinvolto milioni di cittadini italiani e che ha lo scopo di valorizzare l’impegno e la sensibilità delle famiglie verso il servizio di raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone, e più in generale verso il tema della tutela ambientale, è organizzata da Comieco e dalla Regione Marche in collaborazione con i 4 Comuni in gara (Ancona, Ascoli Piceno, Fano e Macerata), insieme ai gestori del servizio di raccolta (AnconAmbiente, Ascoli Servizi, Aset e Smea). La manifestazione.




Il premio di 30.000 euro messo in palio da Comieco, se lo aggiudicherà il Comune che riuscirà a far registrare il maggiore incremento percentuale del procapite di raccolta di carta, cartone e cartoncino (espresso in kg/ab/anno) nel mese di gara, compreso tra maggio e giugno 2012, rispetto al procapite della raccolta 2011. Altro elemento di valutazione sarà la qualità della raccolta, legato alla presenza o meno di “frazione estranea”. L’importo è destinato alla realizzazione di opere, erogazione di servizi, o comunque all’effettuazione di iniziative di interesse del Comune e della comunità vincitrice, secondo quanto indicato dal Comune all’atto di partecipazione alla gara.




Le Cartoniadi consentiranno a tutti i residenti dei comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Fano e Macerata di contribuire con un gesto concreto ad aumentare e migliorare quantità e qualità della raccolta differenziata di carta e cartone.” afferma Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco. “Nel 2011 i cittadini delle marche hanno raccolto circa 60.000 tonnellate di carta e cartone, facendo registrare una media procapite superiore a 42 kg per abitante. Un risultato importante che può e deve essere ancora migliorato. Con le Cartoniadi puntiamo infatti a far crescere questi risultati, forti anche del successo registrato nelle edizioni precedenti svolte in altri Comuni italiani: in un mese di gara infatti si riscontra in media un incremento della raccolta del 30%; dato che si consolida su un +15% nei mesi successivi”.




La raccolta differenziata – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente della Regione Marche, Sandro Donati è un impegno che con grande senso di responsabilità i cittadini devono assumere; è una scelta culturale che riguarda tutti, cittadini e Istituzioni. Le Cartoniadi sono una grande occasione per contribuire con un gesto concreto ad aumentare e migliorare quantità e qualità della raccolta differenziata di carta e cartone e deve perciò essere un’altra tappa significativa del positivo trend che si avviato ormai da anni nelle Marche.”


 


Le Cartoniadi sono attualmente in corso (dal 1° al 31 maggio) anche nelle città di Milano (in gara le 9 Zone della città) e Napoli (dove a sfidarsi sono invece le Municipalità). Anche qui i cittadini delle singole Zone/Municipalità gareggeranno tra loro per conquistarsi l’ambito titolo di campione della raccolta differenziata della propria città.


Una testimonianza, questa, di come la raccolta differenziata contribuisca a tenere unita l’Italia in nome di valori e comportamenti sostenibili oggi sempre più diffusi. L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini delle città coinvolte. Come afferma la campagna stampa on air in questi giorni: “Siamo tutti convocati!”.




Affinché tutti possano contribuire a far vincere il proprio quartiere ecco le regole del buon riciclo. Poche e semplici:


  1. Selezionare correttamente carta e cartone togliendo nastri adesivi, punti metallici e altri materiali non cellulosici (ad es. il sacchetto in cellophane che avvolge le riviste);


  2. Appiattire le scatole e comprimere gli scatoloni per ridurre gli imballi grandi in piccoli pezzi;


  3. Non abbandonare fuori dai contenitori carta e cartone;


  4. Non buttare la carta insieme al sacchetto di plastica usato per trasportarla fino al contenitore;


  5. Non mettere nella raccolta differenziata gli imballaggi con residui di cibo o terra perché generano cattivi odori, problemi igienico sanitari e contaminano la carta riciclabile;


  6. Non conferire nella differenziata i fazzoletti di carta usati: sono quasi tutti anti-spappolo e quindi difficili da riciclare;


  7. Non buttare gli scontrini con la carta: i più comuni sono fatti con carte termiche i cui componenti reagiscono al calore generando problemi nelle fasi del riciclo;


  8. La carta oleata (es. carta per affettati, formaggi e focacce) non è riciclabile;


  9. Non gettare nella raccolta differenziata la carta sporca di sostanze velenose (es. vernici, solventi etc.) perché contamina la carta riciclata;


  10. Seguire sempre le istruzioni del Comune per fare correttamente la raccolta differenziata




TANTI GLI ERRORI ANCORA COMMESSI QUANDO SI DIFFERENZIANO CARTA E CARTONE


Da uno studio Ipsos-Comieco emerge che 1 italiano su 2 getta nella differenziata gli scontrini, mentre il 27% degli intervistati, sbagliando, manda alla differenziata la carta sporca di cibo (31% nel 2009), i giornali ancora avvolti nel cellophane (25%) e i fazzoletti di carta (17%). Piccoli errori che, se opportunamente modificati, garantirebbero comunque un incremento della qualità della raccolta. Strategico, insomma, appare il ruolo di iniziative come le Cartoniadi per lanciare messaggi chiari ai cittadini e migliorare così il processo di differenziazione di carta e cartone, contribuendo positivamente al miglioramento della qualità della vita di tutto il Paese (basti pensare che dal 1999 al 2010, grazie alla raccolta differenziata di carta e cartone, è stata evitata l’apertura di 222 nuove discariche).





11 Maggio 2012 alle 16:11 | Scrivi all'autore | stampa stampa | |

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