Paolo Perazzoli, la viabilità al centro dell’incontro in Zona Ascolani

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PERAZZOLI: “SI RIVEDA VIABILITA’ IN VIA FERRI. SUL BALLARIN EVITARE CONFLITTO CON LA SOPRINTENDENZA”

 

Tema della viabilità al centro dell’incontro di Paolo Perazzoli al ristorante “Da Giò”, nella zona nord di San Benedetto, martedì pomeriggio. 

 

San Benedetto del Tronto, 2016-01-27 – Di fronte a tanti residenti, il candidato alle primarie del Partito Democratico è tornato a parlare di circonvallazione, progetto che dovrà prevedere un’uscita sulla Statale 16, proprio all’altezza di San Filippo Neri: “Il vecchio tracciato è inutile, ha l’uscita a Grottammare e un’altra al cimitero. Noi abbiamo pensato uno studio che modifichi il percorso e che abbia una prima uscita in Via Manara, anche in funzione dell’ospedale, un’altra a Grottammare e una qui, vicina al distributore di benzina. Quando il viceministro Riccardo Nencinivenne a San Benedetto e il Comune gli chiese un finanziamento, lui volle vedere il progetto. L’amministrazione rispose che ne possedeva tre, ma se ne hai tre è come se non ne avessi nessuno. Ribadisco che nei primi 180 giorni del mio mandato porteremo a discussione il tracciato. L’iter è lungo, ma se non cominci non arrivi mai”.

 

Legato alla bretella collinare, Perazzoli ha proposto un altro intervento infrastrutturale: la revisione del sottopasso di Via D’Annunzio: “Se un tir deve andare al porto, non ci passa. Via Calatafimi è troppo vicina alla ferrovia e ciò causa una pendenza troppo netta. Si potrebbe arretrare l’inizio della pendenza così che si possa scendere lentamente passando sotto Via Marsala e Via Calatafimi. L’opera va ragionata e può essere finanziata dall’Anas o da fondi nazionali”.

 

Perazzoli ha poi bocciato l’istituzione del senso unico in Via Ferri: “E’ incomprensibile che una delle strade più larghe della città non sia a doppia percorrenza, lo ritengo contraddittorio. Avrei compreso la decisione se avessero previsto una pista ciclabile, ma la pista ciclabile non c’è. La circolazione può essere rivista, trovando soluzioni equilibrate, ragionevoli e partecipate, a pattoche si evitino le guerre tra le vie”. Va inoltre realizzata una rotatoria all’incrocio con Via D’Annunzio e riqualificata la vicina Via Calatafimi, con un ultimatum da porre al proprietario dell’ex magazzino dei frigoriferi, immobile ormai in stato di avanzato degrado.

Sul fronte urbanistico, manifestata nuovamente l’esigenza della redazione di un nuovo piano regolatore generale e di una valutazione approfondita del piano del porto: “Oggi al porto niente è partito. O l’impegno di soli imprenditori locali non basta e bisogna cercarne anche fuori, o come qualcosa nel piano non funziona come dovrebbe. Ragioniamo assieme agli operatori e a tutti i soggetti interessati”.

 

Alla marineria Perazzoli ha lanciato un appello: “I sambenedettesi ritrovino compattezza. Se, come sembra, il nostro porto passerà a nuova autorità con centro gestionale ad Ancona, sarà un fatto positivo. Ma i nostri pescatori ricreino l’unità della categoria, perché in Regione non contiamo niente, a differenza degli anconetani. Se non facciamo gruppo ora che i fondi invece di partire da Roma partono da Ancona, resteranno ad Ancona”.

 

Sulla vicenda del Ballarin, l’esponente del Pd ha spiegato che una ristrutturazione è doverosa apatto che non si entri in conflitto con la Soprintendenza, col rischio di bloccare tutto. “Non c’è nessuno – ha affermato – neppure il tifoso più accanito, che vuole mantenere la situazione così com’è, però non è giusto dire a pochi mesi dalle elezioni che si vuole demolire tutto, senza sapere cosa ci si farà dopo. Ho già avviato i contatti, ci sono idee. La concezione è togliere gran parte delle recinzioni, brutte e pericolanti, liberare l’area ed evitare qualunque cementificazione. Il progetto sarà partecipato, poi deciso e realizzato in tempi normali”.

 

Altro punto di discussione la questione sanità. Secondo Perazzoli i pensieri non possono essere rivolti esclusivamente all’obiettivo della costruzione di un ospedale unico: “Nel frattempo il nostro nosocomio si impoverisce sempre di più. Non sono campanilista e dico che con Ascoli bisogna collaborare, tuttavia mi oppongo a certi poteri politici che guardano più al capoluogo che alla costa. Non possiamo arrivare morti ad un appuntamento che magari sarà tra dieci anni”.

 

Perazzoli si è infine espresso sul destino dell’ex scuola di Via Petrarca: “La zona di contrada Marinuccia è un dormitorio. Non c’è un bar, un ristorante, un esercizio commerciale. L’unico punto vivo era la scuola. Il Comune ha deciso di venderla, nessuno si è presentato e recentemente l’ha dato in comodato d’uso gratuito alla Stella Maris in cambio della ristrutturazione dei bagni. Se vogliamo venderla, che ci importa dei bagni rimessi a posto? Se invece vogliamo tenerla, ritengo che quella struttura debba essere risistemata. Ci vedrei bene un centro di aggregazione al servizio della comunità, per un quartiere che non ha niente”.

“Il mio progetto politico è per cinque anni – ha ripetuto Perazzoli – lo ritengo un sacrificio ulteriore per una città che con me è stata sempre generosa. Capisco che i tempi moderni abbiano bisogno di nuovi interpreti e io in questi anni creerò una squadra nuova, libera nei pensieri e attenta all’ascolto. Non si può essere decisionisti in certi casi e non decisionisti in altri, serve un metodo chiaro. Basta con la politica degli annunci, più annunci si fanno e più si crea dissenso. Per il futuro è necessaria una nuova alleanza. Certo, i primi interlocutori sono quelli al governo con noi, ma si prenda atto delle volontà di tutti e ci si allarghi all’area moderata e alla sinistra più radicale. Vanno coinvolte tutte le forze migliori della città”.

#disegniamoilfuturo

Paolo Perazzoli
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