dall’Amat

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PLAYLIST PESARO, SABATO 19 FEBBRAIO ALLA CHIESA DELL’ANNUNZIATA
BLAK SAAGAN IN CONCERTO

 

Playlist Pesaro, rassegna di undici appuntamenti fino a maggio realizzata su iniziativa del Comune di Pesaro e dell’AMAT, in collaborazione con Regione Marche e MiC e realizzata con il contributo di BPER Banca, prosegue sabato 19 febbraio alla Chiesa dell’Annunziata con Blak Saaganin collaborazione con Black Marmalade Records.

Se ci fosse la luce sarebbe bellissimo è il secondo album di Blak Saagan. In uscita il 25 giugno 2021 per Maple Death Records, Kakakids Records e 1000 Balles, l’album è una colonna sonora dal mood occulto di un film mai esistito ispirato al rapimento dell’ex premier Aldo Moro.

Nel 1978 le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro, assassinando cinque delle sue guardie del corpo e in seguito lo stesso ex-Presidente del Consiglio dei Ministri dopo due mesi di prigionia. Tante furono le teorie cospirative accreditate; l’unica certezza è che quell’atto decretò immediatamente l’inizio di una fase di pesantissima instabilità politica in periodo di Guerra Fredda. Su questa spinosa base tematica Samuele Gottardello aka Blak Saagan ha forgiato il suo nuovo album Se ci fosse la luce sarebbe bellissimo, titolo che riprende una celebre frase estratta dall’ultima toccante lettera che l’Onorevole indirizzò alla moglie Eleonora prima della preannunciata esecuzione. A differenza del precedente concept A Personal Voyage del 2017, basato sugli studi del cosmo svolti dal divulgatore scientifico statunitense Carl Edward Sagan, le digressioni elettroniche di Gottardello fanno ora dell’eclettismo la propria parola d’ordine. Permangono stilemi estratti da kraut-rock, new wave, ambient, come dalle visionarie sonorizzazioni per colonne sonore create dai maestri italiani Morricone, Macchi, Piccioni, Umiliani e Alessandroni. Strumentazioni prettamente analogiche costituite da organi Farfisa, drum machine, sintetizzatori moog e Siel Orchestra 2 sono i mattoni utilizzati da Blak Saagan per la creazione del suo ampio e fluido castello. Fin dall’inizio la proposta si scioglie tra synth cristallini intervallati da loop e rumori ambientali sui quali il ritmo e il groove fanno vibrante accesso. Sequenze motorik miscelate a slanci new wave e brezze psichedeliche si affiancano a momenti di maggior tensione emotiva, dove percussioni tribali lacerano ipnotiche strisce d’organo gotico, ammaliate dalle note di una fisarmonica che ne accentua l’apprensivo aplomb. Gottardello traccia una visione molto personale di tutte le fasi che hanno caratterizzato quei cinquantacinque intensi giorni; elaborazioni di elettronica strumentale che esulano dal tentativo di presentare una personale interpretazione della cronistoria, per concentrarsi, invece, sulle emozioni che l’artista veneziano ha vissuto in prima persona durante un accurato studio di tutto il materiale esaminato. Il risultato è appagante, al punto d’assicurare con efficacia il trasporto onirico in quegli anni di piombo, dove l’estremizzazione della dialettica politica provocò gravi fatti di violenza e lotta armata, riuscendo nell’intento di convertire in musica la vera essenza di lunghe giornate alimentate dall’ansia.

Prevendita biglietti presso biglietteria del Teatro Sperimentale 0721 387548, Tipico Tips 0721 34121 e circuito vivaticket, anche on line. Biglietteria presso la Chiesa dell’Annunziata 334 3193717, la sera del concerto dalle ore 20 all’inizio previsto alle ore 21.

TEATRI D’AUTORE VENERDÌ 18 FEBBRAIO A URBANIA, TEATRO BRAMANTE

CIAO AMORE CIAO.UN’INCHIESTA SU LUIGI TENCO DEGLI ASINI BARDASCI E FABIOLA FIDANZA

Teatri d’Autore 2022, stagione di prosa nei teatri storici della provincia di Pesaro e Urbino organizzata da AMAT con i Comuni del territorio e con il contributo della Regione Marche, del MiC e della Provincia di Pesaro e Urbino, prosegue i suoi appuntamenti venerdì 18 febbraio al Teatro Bramante di Urbania alle ore 21.15 con Ciao amore Ciao. Un’inchiesta su Luigi Tenco della compagnia Asini Bardasci e di Fabiola Fidanza.

 

Ciao amore ciao si muove tra musica, parole e ricerca storica attorno alla figura di Luigi Tenco, il più moderno dei cantanti della musica leggera italiana. Il 27 gennaio del 1967 mentre tutta l’Europa si apprestava a vivere un grande periodo di contestazioni, a Sanremo, un paese sospeso tra il sogno e la realtà, a pochi chilometri dalla costa azzurra francese, durante il Festival della canzone italiana, il cantautore Tenco Luigi, veniva trovato cadavere in una stanza del lussuoso albergo, il Savoy, finiva così la sua personalissima rivoluzione, liberando, definitivamente, ogni dubbio sulle sue qualità artistiche, proiettandolo così nel paradiso dei grandi miti della storia della musica italiana.

Il racconto della vita di un cantautore romantico e dannato, il suo sguardo glaciale, così vero da renderlo diverso dai colleghi dello star system della musica italiana del tempo, finti e patinati. Lugi Tenco era necessario, un bersaglio semplice su cui sparare. Il suo è stato un suicidio o un omicidio? Rimane certo che la sua esistenza in vita abbia donato a tutta la musica italiana un’immensa eredità artistica.

Lo spettacolo ha un taglio cinematografico e la narrazione è sempre unita a momenti in cui la messa in scena entra in “quarta parete”, rivivendo a pieno l’emozioni e le atmosfere di quegli anni. Ciao amore ciao è portato in scena da Filippo Paolasini che in un gioco di metamorfosi entra ed esce dalle vesti del cantante per raccontare una storia difficile e travagliata, una attrice, Lucia Bianchi, che impersona tutte le donne della vita di Tenco, dalla madre a Dalida, passando per la giovane intervistatrice a la misteriosa Valeria e infine la band dei musicisti che oltre a suonare dal vivo si presta al gioco teatrale, portando lo spettacolo in alcuni momenti a una coralità evocativa, che rende appieno i fatti realmente accaduti.

Questi gli ingredienti di uno spettacolo totale: musica teatro e non solo, per far rivivere le atmosfere del boom degli anni ’60, per riportare alla luce dopo più di cinquant’anni dalla sua scomparsa, il mito di Luigi Tenco.

Incontro con la compagnia ore 18.30 nel ridotto del Teatro Bramante.

Per informazioni: AMAT uffici di Pesaro tel. 0721849053, reteteatripu@amat.marche.it. Prevendite biglietti (da 8 a 15 euro) presso biglietterie circuito vivaticket, biglietteria Teatro Sperimentale Pesaro tel. 0721 387548, biglietteria Teatro della Fortuna Fano tel. 0721 800750, il giorno stesso dello spettacolo nella biglietteria del teatro dalle ore 19.

 

 

 

 

FANO, TEATRO DELLA FORTUNA DAL 18 AL 20 FEBBRAIO

EROS PAGNI È ENRICO IV

Il Teatro della Fortuna di Fano conferma la sua vocazione di luogo privilegiato per la creazione artistica e ospita in questi giorni le prove di riallestimento dello spettacolo Enrico IV di Luigi Pirandello con Eros Pagni, adattamento e regia Luca De Fusco. Lo spettacolo – che vede in scena una nutrita compagnia di attori formata da Anita Bartolucci, Paolo Serra, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Matteo Micheli, Alessandra Pacifico Griffini, Alessandro Balletta – è proposto da venerdì 18 a domenica 20 febbraio – nel cartellone di FANOTEATRO stagione della Fondazione Teatro della Fortuna realizzata in collaborazione con AMAT, con il contributo del Comune di FanoRegione Marche e del MiC e con il sostegno di BCC Credito Cooperativo Fano e Fondazione Carifano.

Enrico IV è uno dei personaggi che aspetta la maturità di un grande attore. Mastroianni, Randone, Albertazzi, Benassi, Ruggero Ruggeri – nato a Fano e grande interprete di Pirandello al quale nell’occasione dei 150 anni dalla nascita (nel 2021) la Fondazione Teatro della Fortuna di Fano ha dedicato il progetto Fano con Ruggero Ruggeri – hanno dato ognuno una propria versione di questo grande personaggio. Il testo non è forse perfetto come altri capolavori di Pirandello ma il personaggio è entrato subito nella storia del teatro. Un uomo che è caduto da cavallo durante una festa in maschera e si è risvegliato convinto di essere Enrico IV, il personaggio storico che stava interpretando, è una grande metafora. Con la sua figura fa riflettere sul grande tema della follia ma anche sulla finzione e sul teatro stesso, visto che l’uomo, di cui non conosciamo neppure il vero nome, si è talmente radicato nel suo personaggio da non volerne uscire neppure quando rinsavisce di colpo. L’arrivo dei suoi vecchi compagni di quella fatale mascherata fa esplodere tutte le contraddizioni di questa incredibile figura che vive da anni chiuso in un castello fuori dal tempo. Eros Pagni è giudicato da molti uno dei massimi attori italiani. Nel corso della sua formidabile carriera ci ha dato dei personaggi indimenticabili. Tra i più recenti un Sindaco del rione sanità, il Padre de I sei personaggi, il Prospero de La Tempesta. Dopo un lungo sodalizio col Teatro di Genova e col compianto Marco Sciaccaluga, ha intessuto una nuova collaborazione con Luca De Fusco, col quale iniziò interpretando un magnifico Shylock. La versione dei Sei personaggi in cerca d’autore che Pagni e De Fusco hanno realizzato assieme, è stata salutata con grande successo non solo in Italia ma anche a San Pietroburgo e Parigi. Il grande critico George Banu definì lo spettacolo una delle maggiori versioni del capolavoro pirandelliano. Nel maggio scorso la Rai ha trasmesso lo spettacolo registrato al Valle, teatro dove il testo debuttò cento anni prima. Pagni e De Fusco celebrano ora un nuovo centenario, rappresentando Enrico IV al Teatro Manzoni di Milano il 24 febbraio, esattamente cento anni dopo la prima assoluta di quel testo che fu salutato dai milanesi con grande successo e che oggi è rappresentato a Fano.

‹‹“E io penso, Monsignore, che i fantasmi, in generale, non siano altro in fondo che piccole scombinazioni dello spirito: immagini che non si riesce a contenere nei regni del sonno: si scoprono anche nella veglia, di giorno; e fanno paura”. “Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni e la nostra minuscola vita è contenuta in un sogno“. Queste due citazioni – afferma Luca De Fusco – sono tra le più belle battute rispettivamente di Enrico IV e de La Tempesta. È sorprendente l’affinità delle frasi, pur ovviamente nella loro differente natura. È solo una casualità che Eros Pagni ed io abbiamo smesso di recitare il secondo testo per approdare adesso al primo, sconfiggendo il brivido inquietante che il commiato di Prospero dalle scene fosse anche il nostro. Parlo di casualità perché non abbiamo scelto il testo di Pirandello come un sequel di quello di Shakespeare, ma c’è chi crede, come gli psicoanalisti, che le coincidenze non esistano e gli accadimenti siano legati tra loro da segreti, da fili sottili e di lettura talvolta non facile››.

L’adattamento e la regia dello spettacolo – prodotto da La Pirandelliana e il Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – sono di Luca De Fusco, le scene e i costumi Marta Crisolini Malatesta, le luci di Gigi Saccomandi e le musiche a cura di Gianni Garrera. Aiuto regia Lucia Rocco, foto di scena Tommaso Le Pera.

 

Per informazioni: botteghino del teatro 0721 800750, AMAT 071 2072439 e biglietterie del circuito vivaticket.

Inizio spettacoli ore 21, domenica ore 17.

 

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