L’Osservatorio “Serpieri” nella Storia della Meteorologia
– Sabato 26 gennaio la celebrazione del riconoscimento all’Osservatorio “Alessandro Serpieri” da parte dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale quale “Centennial Observing Station” –
L’Osservatorio Meteorologico “Alessandro Serpieri” ha ottenuto durante l’Executive Council – Seventieth Session (EC-70) della WMO a Ginevra, il riconoscimento dello stato di “centennial observing station” assieme ad altre 5 stazioni: il Collegio Romano, il Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, lo Ximeniano di Firenze, l’Osservatorio di Vigna di Valle e il Valerio di Pesaro, che così consente alla Provincia di Pesaro e Urbino di essere il territorio probabilmente più rappresentato al mondo in questo settore. Ora sono solo 6 gli osservatori italiani che possono vantare un simile riconoscimento.
Tale status sarà celebrato sabato 26 gennaio alle ore 10 nell’Aula Rossa di Palazzo Battiferri in Via Saffi, 42 tramite la collocazione a Palazzo Bonaventura di una targa ufficiale in ottone proveniente dal WMO all’ingresso della sede di questa antica istituzione. Tutta la cittadinanza è invitata a un evento che celebra una delle istituzioni più antiche e prestigiose della città di Urbino.
Programma:
Saluto del Rettore Vilberto Stocchi
Saluto del Sindaco di Urbino Maurizio Gambini
Intervento di Piero Paolucci, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
“L’Osservatorio Meteorologico “Alessandro Serpieri”, una stazione “appennina” di metà ‘800”
Intervento della dott.ssa Maria Carmen Beltrano, membro del “WMO Advisory board on Recognition of centennial observing stations”:
“Il programma WMO per il riconoscimento delle stazioni meteorologiche centenarie: l’esperienza italiana”.
Lectio magistralis del professor Maurizio Maugeri, Università degli Studi di Milano: “Variabilità e cambiamenti del clima in Italia nel corso degli ultimi 200 anni”.
Collocazione della targa celebrativa
Gli “intrecci” della meccanica quantistica
– Martedì 22 gennaio a Palazzo Albani il confronto tra prestigiosi docenti italiani e anglosassoni –
La meccanica quantistica è assai curiosa. Due oggetti estremamente distanti nello spazio possono essere ancora misteriosamente correlati, come se uno sapesse istantaneamente quello che fa l’altro. Questo fenomeno si chiama “entanglement”, letteralmente “intreccio”. Due filosofi italiani, Claudio Calosi (Ginevra) e Matteo Morganti (Roma Tre) hanno proposto una nuova interpretazione di questo effetto. Alcuni fra i maggiori studiosi del mondo, come Al Wilson e Fred Muller ne discuteranno con loro a Urbino il 22 gennaio dalle 9.30 in poi, dopo il saluto del Rettore, nell’aula D1 di Palazzo Albani, via Timoteo Viti 10.
In allegato la locandina con il programma della giornata
CONTO ALLA ROVESCIA PER LE DUE GIORNATE DI CINESOPHIA!
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