dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

2016-04-05

Regione Marche e Agenzia delle Entrate

Convenzione triennale per la gestione dell’Irap e dell’addizionale regionale Irpef

 

È  stata stipulata per il triennio 2016-2018 la convenzione tra l’Agenzia delle Entrate e la Regione Marche per la gestione dell’Irap e dell’addizionale regionale all’Irpef. In base all’accordo, firmato dal  Direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate e dal dirigente del Servizio Risorse Finanziarie e Politiche Comunitarie della Regione, i contribuenti marchigiani possono continuare a rivolgersi direttamente agli uffici dell’Agenzia delle Entrate per ricevere la necessaria assistenza e informazione sui due tributi per la corretta applicazione della normativa statale e regionale.

La “divisione dei compiti” fra Entrate e Regione: l’Agenzia assicura la gestione delle attività di liquidazione, accertamento, riscossione e tutela dinanzi agli organi del contenzioso ed effettua i rimborsi delle imposte erroneamente versate. La Regione esercita i poteri di indirizzo e controllo delle attività di gestione delle imposte e definisce la strategia generale e i criteri per la selezione dei soggetti con domicilio fiscale nelle Marche da sottoporre a controllo.

“Questo accordo – secondo il direttore regionale dell’Agenzia, Carmelo Rau – continua e rafforza  il percorso di condivisione e di collaborazione tra le due amministrazioni per il perseguimento efficace della tutela del contribuente, dell’equità fiscale e del contrasto all’evasione, nella prospettiva di stabilire nuove sinergie finalizzate a razionalizzare attività e funzioni per perseguire l’efficacia dell’azione impositiva e di recupero delle entrate di spettanza regionale”.

La collaborazione tra istituzioni sul territorio – sottolinea l’assessore al Bilancio, Fabrizio Cesetti –   produce servizi di qualità e accessibili in forma decentrata, a beneficio dei cittadini contribuenti. Se con la stipula dell’accordo l’obiettivo è quello di avere un gettito fiscale garantito e certo, è altrettanto importante che tutto ciò avvenga nella logica e sicurezza di un fisco amico, più vicino alle problematiche delle imprese e dei cittadini e attento alle loro esigenze, dando effettiva attuazione a quel modello di federalismo fiscale che prevede la sinergia tra gli apparati della pubblica amministrazione e garantisce al cittadino-contribuente la possibilità di valutare l’operato degli stessi, consentendogli di collegare al prelievo fiscale il corrispondente livello dei servizi pubblici o di funzioni essenziali”.

L’accordo di collaborazione conferma, in linea generale, metodi e contenuti dell’attività svolta nel 2015, con gli stessi costi annuali per la Regione, compreso il diretto riversamento delle somme riscosse dalla lotta all’evasione nelle casse della Regione che hanno prodotto lo scorso anno oltre 25 milioni di euro al bilancio regionale.

“FAR RIENTRARE L’ATLETA DI LISIPPO A FANO, UNA MISSIONE DA CONCLUDERE”

 

L’ASSESSORE PIERONI ANNUNCIA LA DETERMINAZIONE DELLA REGIONE A CONDURRE NUOVE BATTAGLIE PER IL RECUPERO DEL PREZIOSO BRONZO DAL MUSEO GETTY DI MALIBU’

 

 

Lisippo - Atleta Vittorioso
Lisippo – Atleta Vittorioso

“Siamo fortemente determinati a condurre, se fossero necessarie, nuove battaglie legali, nonché ad appoggiare apertamente le iniziative locali a qualsiasi livello, per riportare a Fano l’Atleta Vittorioso attribuito a Lisippo, ancora detenuto dal  Getty  Museum di Malibù (California) ”. Questa in sintesi la volontà della Regione Marche ribadita oggi in Assemblea legislativa dall’assessore al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni attraverso una mozione.  In quest’ultima, si impegna il governo regionale a riconfermare il patrocinio legale dell’Avvocatura regionale per la restituzione del prezioso reperto bronzeo che ha vissuto alterne vicende dal 1964, anno del suo ritrovamento in mare e poi acquistato da Getty nel 1977. L’iter per la restituzione è stato annoso e irto di ostacoli e non ha portato ancora allo sperato e augurabile obiettivo.

“ E’ chiaro che il rientro di questa statua bronzea – ha aggiunto l’assessore Pieroni –  l’unica originale al mondo giunta fino a noi dalla Grecia ma anche il più celebre reperto archeologico finito clandestinamente all’estero, rappresenta per le Marche e per la città di Fano  un valore inestimabile in termini di arricchimento del patrimonio culturale-archeologico  e per il Paese l’applicazione di un principio costituzionale sacrosanto all’art.9 : “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”  . Il prossimo passo sarà aprire, entro questo mese,  un tavolo dove confrontarci con tutti i soggetti interessati– Regione attraverso l’avvocatura, Comune di Fano e studi legali privati che ne  hanno già seguito le vicende giudiziarie-  per decidere il percorso migliore da intraprendere.  Non ci si può fermare – ha concluso Pieroni – di fronte a vizi di forma dopo che era stata riconosciuta la confisca del bene . Se c’è da ripartire da zero lo faremo per arrivare ad annullare una situazione paradossale:  che rimanga presso un privato un bene culturale chiaramente detenuto clandestinamente .”

Oggetto di numerose rogatorie internazionali,la questione del rientro dell’Atleta  si è …arenata sul fondo dei vizi procedurali di forma per una recente sentenza della Cassazione che aveva annullato la confisca del Lisippo,  dichiarato bene indisponibile dello Stato italiano esportato illecitamente.

Di questa vicenda se ne sono occupate molte personalità, nazionali e locali, della cultura, della politica, autorità  in materia legale e di arte, giornali ( anche il Los Angeles Times gridava allo scandalo per la Collezione Getty raccolta con l’aiuto di tombaroli e ricettatori internazionali ) tanto da far parlare di giallo archeologico .  Ma anche molti studiosi e archeologi perché costituisce anche un prezioso reperto per la ricerca storica del periodo di passaggio dalla fase classica a quella ellenistica. Attribuita a Lisippo ( l’artista preferito di Alessandro Magno)  dal professor Paolo Moreno de la Sapienza di Roma , nel 1971 la statua fu acquistata da Heinz Herzer , un commerciante di Monaco e di lì i primi restauri, nel 74 la datazione al radiocarbonio la colloca nel  IV secolo a.C. Tra le peripezie nel corso dei vari passaggi di mano l’Atleta è stato anche a Gubbio e in Svizzera .

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