dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

2017-05-08

 

L’UNIONE REGIONALE CUOCHI MARCHE OGGI  IN REGIONE

 

GLI CHEF RICEVUTI DAL PRESIDENTE CERISCIOLI: “ SIAMO A DISPOSIZIONE PER PROMUOVERE E VALORIZZARE LE MARCHE.”

 

Il presidente della giunta regionale, Luca Ceriscioli ha incontrato questa mattina in Regione il nuovo direttivo dell’Unione regionale Cuochi Marche.  Assieme a lui hanno accolto la folta delegazione di chef –consiglieri  il vicepresidente della giunta regionale,  Anna Casini e l’assessore, Moreno Pieroni.   All’incontro era presente anche l’amministratore di Svim – Sviluppo Marche, Gianluca Carrabs.

Lo scopo dell’incontro  lo ha spiegato il neo presidente dell’Unione regionale Cuochi, Luca Santini : “Presentarci alle Istituzioni  per far conoscere maggiormente il nostro impegno anche nella formazione professionale di giovani  come associazione riconosciuta dal MIUR e metterci a disposizione della Regione quando si tratterà di valorizzare e promuovere i prodotti tipici e la nostra ricca enogastronomia . Siamo un’Associazione  senza scopo di lucro che conta ormai 600 iscritti da tutta la regione e ci occupiamo anche di progetti di educazione alimentare nelle scuole. Saremo felici di dare il nostro contributo per promuovere le Marche e vogliamo offrire la nostra collaborazione .”

“Con il vostro lavoro e la vostra professionalità tenete alto il nome delle Marche – ha detto il presidente Ceriscioli – e la vostra offerta di collaborare per la promozione delle Marche, specialmente in questo periodo,  è sicuramente un atto di sensibilità da apprezzare molto.”

Molti degli chef presenti oggi, venuti da tutto il territorio regionale – tra gli altri Gianmarco di Girolami, Paolo Piaggesi, Paolo Esposto,  Simone Baleani, Roberto Caramella,  la decana Iginia Carducci con 36 anni di professione- hanno anche prestato la loro opera nei primissimi momenti dell’emergenza sisma , allestendo nelle ore immediatamente successive alle scosse dell’ agosto scorso, cucine da campo a Muccia, San Severino, Tolentino e in altri comuni, aiutando anche  i colleghi in difficoltà che hanno avuto danni alle strutture di ristorazione.  Tra i prossimi progetti dell’Unione  ci sarà infatti anche una squadra più specializzata nelle emergenze da calamità.  Molti dei cuochi presenti all’incontro  fanno parte anche del pluridecorato Team Marche,  chef selezionati dalla Federazione italiana Cuochi per partecipare alle Olimpiadi di Cucina .

Ciclovia Adriatica, firmato il protocollo tra la Regione Marche e Fiab.

Casini: “Mobilità dolce e cicloturismo”.

Coinvolti 190 km del litorale marchigiano.

In uscita bando per completamento ciclovia adriatica con finanziamenti Fesr.

Pagliaccio: “Nelle Marche pianificazione mirata” 

 

Ricalca gli antichi itinerari della “via dell’Ambra” (che dal Baltico scendeva all’Adriatico), oltre a tracciati religiosi e commerciali storici. Percorre sette regioni italiane (da Trieste a Santa Maria di Leuca: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia), lungo 1.300 km che si dispiegano tra spiagge sabbiose, lagune e falesie sul mare, in un contesto ambientale e paesaggistico dal forte impatto turistico. È la Ciclovia Adriatica che vede, tra i suoi fautori, la Regione Marche. Presso la sede della Giunta regionale, la vicepresidente Anna Casini ha firmato il protocollo con la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) che promuove la ciclovia con le sette regioni adriatiche interessate. La Fiab è anche promotrice della rete cicloturistica nazionale Bicitalia e Centro di coordinamento nazionale della rete Eurovelo. Il protocollo d’intesa con Fiab è quindi funzionale a dare alla ciclovia adriatica il giusto riconoscimento nel sistema della mobilità lenta regionale, nazionale ed europeo. La Fiab, infatti, promuove, da tempo, l’adesione della Ciclovia Adriatica alla rete ciclabile europea Eurovelo (progetto dell’ECF-European Cyclists’ Federation, che sviluppa 12 itinerari ciclabili di oltre 70 mila chilometri, di cui 40 mila già utilizzabili) e all’interno del sistema nazionale delle ciclovie, riconosciuto dai Ministeri Infrastrutture Trasporti e Beni culturali. Il tratto marchigiano coinvolto è quello del litorale, per una lunghezza indicativa di 190 km. È in fase di uscita (tra fine maggio – inizi giugno) un bando regionale, finanziato con i fondi Por Fesr 2014-2020, che assegna ai Comuni interessati il 75 per cento (4 milioni di euro di contributi in conto capitale) delle risorse necessarie al completamento dei tratti ciclo-pedonali del tracciato della ciclovia adriatica. “Il programma del governo regionale ha, tra i suoi obiettivi, lo sviluppo della mobilità ciclistica – ha ricordato Anna Casini – L’intento è quello di contribuire alla lotta all’inquinamento, a rilanciare la sostenibilità delle città, a promuovere il cicloturismo. Abbiamo già approvato una delibera, lo scorso mese di dicembre, con la quale abbiamo individuato i percorsi ciclabili e cicloturistici fondamentali per lo sviluppo della mobilità dolce delle Marche: quella Adriatica rientra tra gli assi strategici di maggiore importanza su cui investire, recuperando anche risorse nazionali disponibili”. A questo proposito, è stato detto in conferenza stampa, verrà utilizzato un finanziamento ministeriale relativo alla sicurezza stradale per il ponte ciclopedonale sull’Aso tra Pedaso e Marina di Altidona. “La mobilità dolce assicura vivibilità ai territori, va vista come la soluzione ai problemi di mobilità cittadina nel nostro Paese”, ha detto Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale Fiab. “Siamo felici di vedere che, nelle Marche, c’è una pianificazione mirata, che si sta sviluppando una rete ciclabile di grande interesse e impatto. Ugualmente soddisfatti lo siamo per aver aiutato a inserire, questa progettualità e sensibilità, all’interno delle politiche del governo nazionale”. Il progetto nazionale prevede un percorso ciclabile che costeggia la riviera adriatica, con la doppia funzione di ciclovia turistica e infrastruttura per la mobilità sostenibile urbana-interurbana. Il tratto marchigiano si evidenzia quello con la maggiore percentuale di piste già disponibili (oltre il 50 per cento del tracciato individuato) e facilmente tra loro integrabili. La Ciclovia Adriatica, dal Friuli alla Puglia, ha un percorso totalmente pianeggiante, adatto a tutte le tipologie di ciclisti. Viene considerata la principale ciclovia urbana d’Italia, attraversa territori con spiccata vocazione turistica e aree con clima mite, rendendola percorribile tutto l’anno. È affiancata dalla ferrovia adriatica che consente una perfetta integrazione intermodale bici-treno. È servita da diversi aeroporti e porti internazionali (tra cui quelli di Ancona), attraversa siti Unesco di importanza mondiale (nella Marche, Urbino) e varie aree protette. È già in parte attrezzata in tutte le regioni attraversate, con piste ciclabili e ponti ciclopedonali realizzati e con accordi interregionali già stipulati per collegare le infrastrutture ciclabili (come quello Marche-Abruzzo per il ponte ciclopedonabile sul fiume Tronto, per il quale la Regione investe 1,2 milioni di euro). Inoltre lo sviluppo della ciclovia Adriatica si connette a pettine con diverse ciclabili, facilitando il raccordo costa-entroterra, con conseguenti ulteriori collegamenti realizzabili. Secondo un recente rapporto di Legambiente, in Italia l’economia della bici vale oltre 6 miliardi all’anno. Pesaro e Bolzano sono le città più “bike friendly”: quelle dove circa un abitante su tre pedala per raggiungere il luogo di lavoro o di studio e il 28% della domanda urbana di mobilità è soddisfatto dalla bici.

Ciclovia Adriatica, firmato il protocollo tra la Regione Marche e Fiab

 

AREA CRATERE SISMA: 2,5 MILIONI DI EURO PER I TIROCINI E GLI AIUTI ALLE ASSUNZIONI – L’assessore Bravi: ”Politiche attive per il reinserimento nel mondo del lavoro”

 

Via libera alle linee guida per la realizzazione di tirocini a favore di soggetti disoccupati residenti nell’area marchigiana del cratere del sisma o precedentemente occupati nelle realtà economico e produttive situate nella zona del cratere e per gli aiuti in caso di assunzione.

2,5 milioni di euro, le risorse del Por Marche Fse 2014/2020 stanziate per il progetto e così ripartite: 1,5 milioni per i tirocini e 1 milione per gli aiuti alle assunzioni.

E’ quanto ha deliberato la giunta regionale questa mattina su proposta dell’assessore al Lavoro e alla formazione Loretta Bravi.

 

“La Regione Marche – spiega l’assessore – è fortemente impegnata a sostenere la ripresa economica e sociale delle aree colpite dal sisma attraverso la programmazione di misure di politica attiva che possano favorire sia il reinserimento nel mercato del lavoro dei soggetti che in seguito al terremoto hanno perso l’occupazione, sia  le imprese che intendono assumere personale. In questa logica il tirocinio, che permette un contatto diretto con l’impresa e favorisce l’arricchimento delle conoscenze e delle competenze professionali rappresenta uno strumento importante. L’intenzione della Regione è quella di avviare circa 500 tirocini ed erogare circa 100 aiuti alle assunzioni”.

 

I tirocini possono essere promossi dai Centri per l’impiego competenti per territorio che si configurano come “soggetti promotori”.

Per ogni tirocinio è prevista l’erogazione di una indennità di partecipazione, forfettaria mensile, pari a 500 euro lordi a carico della Regione Marche. In caso di assunzione alla conclusione del tirocinio è prevista l’erogazione, in regime “de minimis”, alle imprese richiedenti, di una somma massima di 10mila euro. Il finanziamento verrà concesso dalla Regione Marche fino ad esaurimento delle risorse stanziate con modalità operative e procedure che saranno stabilite dall’avviso pubblico di attuazione di prossima pubblicazione.

 

 

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