La storia infinita sulla crisi dei Pronto Soccorso in Italia

La storia infinita sulla crisi dei Pronto Soccorso in Italia
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<<La storia infinita sulla crisi dei pronto soccorso in Italia merita una analisi basata sull’esistenza dei fatti, sulla base evolutiva dei (mancati) fattori organizzativi e riorganizzativi,  diversi tra regione e regione ma anche da Ospedale e Ospedale. Non secondari i fattori geografici di collocazione dei pronto soccorsi e dei punti di emergenza territoriali dove in molti casi risultano non aderenti alle evidenze risultate tra domanda e risposta. 

 

I fattori evolutivi che hanno coinvolto,  l’organizzazione e gli organici, sempre più contratti, evidentemente inadeguati,  hanno  costretto i medici a farsi carico dei Pronto Soccorso e delle attività delle medicine d’Urgenza, ove presenti, implementando negativamente gli attuali risultati. 
Senza tralasciare l’aspetto stipendiale, che riguarda tutto il personale sanitario che opera in prima linea, un elemento disorganizzativo che ha causato il prolungamento dello stazionamento dei pazienti in pronto soccorso è stata la contrazione dei posti letto nei reparti unitamente alla mancanza di un sistema territoriale che potesse fungere da filtro preventivo e gestionale dei codici meno urgenti. 
Potremmo proseguire ancora sull’analisi del perché in questi ultimi vent’anni, progressivamente, si è giunti al collasso numerico dei medici, congiuntamente al collasso organizzativo ma, diversamente occorre guardare oltre, mettendo mano a diverse soluzioni. strategiche che riguardano fattori riorganizzativi e fattori gestionali, mettendo da parte l’idea di continuare ad ululare alla luna, lasciando spazio alle tante speculazioni. 
Le responsabilità appartengono al tempo perso, durante i periodi in cui si capiva che il sistema gestionale non reggeva. Le medicine d’Urgenza posseggono un senso qualitativo di fronte ad un numero adeguato di medici in servizio: allo stato attuale stiamo registrando l’esaurimento numerico e fisico dei medici di pronto soccorso. 
Svariati anni di mancata programmazione, omesse verifiche e mancate  azioni conseguenti, ci hanno portato alla condizione attuale. 
Occorre agire affinché le prestazioni meno urgenti siano gestite in ambito territoriale mentre le prestazioni di emergenza/urgenza siano certamente gestite dal pronto soccorso.
La contestuale gestione di tutti i codici di urgenza  unitamente alla gestione di pazienti complessi, tutto in pronto soccorso, produce costantemente effetti di iperaffollamenti. 
Per ottenere la gestione funzionale di tutti i codici di accesso con l’annessa presa in carico dei pazienti complessi, servono risorse economiche, diversamente, occorre stabilire quali priorità di servizi dotarsi; oppure la politica dovrà assumersi la responsabilità del ricorso ai ticket. 
Sul fronte riorganizzativo l’attivazione di una efficace prevenzione nelle cure domiciliari e nelle RSA, associato ad una campagna informativa sul buon uso delle necessità di pronto soccorso, aiuterebbero sul buon utilizzo  dei posti letto ospedalieri per acuti, scongiurando la prolungata presenza dei pazienti in barella in pronto soccorso in attesa di ricovero.   
Se  i medici di pronto soccorso non sono più  numericamente sufficienti a gestire, pronto soccorso e medicina d’Urgenza, occorrono attivare altre scelte aziendali che vadano a tutelare  sia il medico che il paziente. 
Non si possono più giustificare percorsi organizzativi aziendali corretti quando poi il rischio clinico supera ogni limite consentito dalla legge. 
Questo principio vale sia per le Marche che per tutte le Regioni d’Italia. 
Quindi non si può solo agire dove si è sviluppato “l’incendio organizzativo e gestionale” cioè nei pronto soccorsi, ma attivare contestualmente reali verifiche, nei percorsi di cure territoriali, dove vengono travolte anche le liste di attesa, le quali, di riflesso interagiscono negativamente nella congiuntura degli affollamenti dei pronto soccorsi. 
Occorre pertanto riportare nella sanità pubblica percorsi di reali verifiche che producano gli effetti di un corretto servizio al cittadino altrimenti facciamo fatica a capire la presenza dei quadri politici di indirizzo e dei quadri organizzativi dirigenziali. >>
Orgoglio Civico 
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