Come è profondo il mare

Come è profondo il mare

“Come è profondo il mare” *

MARE DENTRO / i fondali del Medio Adriatico  [CRISIS/ultimo avviso]

SAN BENEDETTO T.   Spazi ex Cinema delle Palme   6 maggio – 31 luglio ‘23

Qui da noi non è profondo il mare, se cammini sulle acque nessuno grida al miracolo. Tanta sabbia come nel deserto e pochi sassi. Con poca vita, sembra. Così hai poca voglia di guardarci DENTRO. Non pensi sia divertente-avventuroso-istruttivo-entusiasmante-esclusivo come nelle reclamizzatissime mete chic dai fondali profondi e rocciosi. Dove c’è la corsa ad immergersi mascherati da palombari, con possenti bombole per respirare, attrezzature per gli abissi e armamentario fotografico spaventoso come un macchinario per la TAC… Non “con le pinne fucile ed occhiali” da bancario in vacanza. Di quanto là visto-fotografato-filmato, allora sì che potrai raccontare mirabilie, gratificato da calamitati applausi con invidia incorporata, ah beh, sì beh… Questo per dire, che la donna in carriera o il casalingo di Treviso dubiterebbero di trovare in “MARE DENTRO” – dentro un cinema scaduto! – più di 150 straordinarie foto dei fondali del nostro (presuntamente insipido) Medio Adriatico Piceno, a testimonianza delle meraviglie che invece contiene, a loro insaputa!

Foto mai viste, che forse farebbe anche uno di noi terricoli uscito da sudentro, che dopo la discesa di corsa e il piano d’abbrivio, scansate macchine e palme, si tuffasse in acqua come una papera, “mentre tutta la gente è assopita sulla sabbia bruciata dal sol… Splash!”. Con una macchina fotografica decente, si capisce, non come quando da piccolo, preso da impulsi di curiosità bambina, con la COMET di famiglia infilata in una busta di plastica volevo fotografare granchi e meduse prima che mi pizzicassero. Ero pure attrezzato, per l’epoca: maschera blu e boccaglio-a-galleggiante per respirare comprati da Novelli (ma va’, certe bevute!), pinne Cressi in prestito. Poi la piccola COMET mi s’inzaccherò nella sabbia e addio foto.

      Ma figurati se noi terricoli ci bagniamo a far foto sottacqua. Ci volevano due umani “irregolari” (per la loro salutare franchezza) come Catia Davide, a “inventare” queste foto quasi primitive (senza trucco e senza inganno) dell’ambiente marino della nostra piccola striscia d’Adriatico fronte-casa. Scatti quasi a pelo d’acqua, senza marchingegni, senza bombole e respiratori, (senza sponsor!), loro che pure sono esperti sub: tutto rigorosamente in apnea fin quando reggono i polmoni. Per non disturbare. Si sono avvicinati come amici – e lo sono diventati – a gamberetti rossi, cefali, spigole, ostriche, granchi piccoli e grandi, cicale di mare, pesci-ago… e a un’insospettabile, rigogliosa, labirintica flora, non fatemi dire i nomi che mi confondo. Hanno fatto “scoperte” da studiosi, fornendo materiale nuovo da studiare, da indagare, da catalogare.

Quasi solo loro, col designer-factotum Francesco, hanno reso possibile l’impresa stimabile di questa piccola grande mostra, artigianale per fatica e passione ma originale e onesta. Mostra in dolce vena di dadaismo ma anche di civile denuncia – manca forse solo qualche slogan combattivo – per le evidenti criticità ambientali che purtroppo insistono anche nella nostra desolazione sontuosa: inquinamento, incuria, delirio turistico, barbarie di pesca non del tutto sopite. Quanto sarebbe giusto un Parchetto Marino… ma musi rincagnati non lo vogliono, STOP.

  *così stanno bruciando il mare

      così stanno uccidendo il mare

      così stanno umiliando il mare

      così stanno piegando il mare”

 

                 *”Come è profondo il mare”  (1977) – Lucio Dalla

 

      4 giugno ’23                PGC                                         faxivostri.wordpress.com      letteraturamagazine.org

 

 

 

Convegno Progetto M.a.r.e.

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