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Articoli scritti da Pierluigi Lucadei

Storie di coming out: Alcide Pierantozzi presenta “Le cose cambiano”

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“Le cose cambiano – Coming out, conflitti, amori e amicizie che salvano la vita” è la versione italiana di “It Gets Better”, progetto video-editoriale di Dan Savage e Terry Miller uscito in America nel 2011. Curato da Linda Fava, “Le cose cambiano” è stato pubblicato nelle scorse settimane da Isbn Edizioni, in collaborazione con il […]



L’universo rock di Efraim Medina Reyes

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“Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio” (Feltrinelli, 2013 – pag. 432; € 18)

Intervista al provocatorio scrittore colombiano



The Talking Bugs “Viewofanonsense”

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Una volta tanto, un apprezzabile pugno di canzoni indie-folk firmate da un gruppo italiano. Si tratta delle otto tracce del disco d’esordio dei Talking Bugs, otto tracce con cui l’ascoltatore viene catapultato indietro di un paio di lustri, ai tempi del new acoustic movement, o ancora più indietro, agli anni Settanta più raffinati e sentimentali.



Joseph Arthur @ Teatro Concordia, San Benedetto del Tronto – 30.10.2013

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Joseph Arthur (foto www.ilmascalzone.it)

  Per una sera il Concordia si trasforma nel teatrino di una strada secondaria di Brooklyn, dove si sono date appuntamento diverse decine di appassionati. Sul palco un performer con John Lennon nel sangue, un figlio acquisito della Grande Mela che quindici anni fa con una cassettina conquistò Peter Gabriel e da quel giorno è […]



Massimo Volume “Aspettando i barbari”

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“Aspettando i barbari” (La Tempesta, 2013)

La fotografia sul mondo scattata dai Massimo Volume ci mostra uno scenario polveroso, desertificato e sul punto di non ritorno. Più che il romanzo di Coetzee omaggiato nel titolo, “Aspettando i barbari” richiama alla mente “La strada” di McCarthy, il suo senso di fine e, allo stesso tempo, la strenua e disperata volontà di restare aggrappato alla vita. La tensione è palpabile in episodi come La notte e la stessa La cena, sembra esplodere in mille pezzi nella title-track e ricomporsi nelle asprezze controllate de Il nemico avanza



Califone “Stitches”

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“Stitches” (Dead Oceans, 2013)

Settimo capitolo di un’invidiabile discografia, il terzo su etichetta Dead Oceans e il primo registrato lontano da Chicago, “Stitches” vede ancora una volta Tim Rutili e soci impegnati in un certosino lavoro di scomposizione sonora delle radici americane nei suoi singoli elementi e in un loro successivo riassemblamento secondo i dettami di un’estetica polverosa e povera. La riappropriazione del passato di Rutili ha sempre percorso sentieri personalissimi, disegnando un roots-folk fatto di scarnificazioni e sottrazioni



San Benedetto, mancano due settimane all’evento Joseph Arthur

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Joseph Arthur “The Ballad Of Boogie Christ”

SAN BENEDETTO DEL TR. (AP) – Ancora due settimane e Joseph Arthur arriverà a San Benedetto per uno dei quattro concerti italiani del tour a supporto dell’ultimo album “The Ballad Of Boogie Christ”. Nato nel 1971 in Ohio, ma newyorkese d’adozione, Joseph Arthur è un musicista scoperto niente di meno che da Peter Gabriel, che […]



Disilluso ma illuminato: intervista a Joseph Arthur

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Joseph Arthur (foto di Danny Clinch)

Intervista all’eclettico artista dell’Ohio, recentemente tornato alla ribalta con il progetto “The Ballad Of Boogie Christ”.



Alessio Torino “Urbino, Nebraska”

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“Urbino, Nebraska” (minimum fax, 2013 – pag. 240; euro 14)

«Zena va a sedersi su una delle panchine rivolte verso l’altro colle, dove i Torricini si sporgono sulla scarpata come una prua. In mezzo, le case di Urbino, Urbino che, sotto il cielo insicuro di marzo, non sa decidersi se sentirsi il centro del mondo o l’ultima remota propaggine.»



“Joseph Arthur, un sogno”, ovvero come portare un artista americano al Concordia

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Joseph Arthur (foto di Danny Clinch)

Intervista ad uo degli organizzatori, Natalino Capriotti di Brevevita. “Seguiamo questo artista da sempre, ossia dal suo primo album, datato 1997. Quando abbiamo iniziato a fare questo lavoro avevamo logicamente dei sogni. Ne abbiamo realizzati ancora pochissimi, forse due o tre, e sicuramente Joseph Arthur è uno di questi.”



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