dalla Regione Marche

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GESTIONE RIFIUTI LAZIO, APPROVATO L’ACCORDO PER IL TRATTAMENTO PRELIMINARE

Sciapichetti: “I rifiuti trattati nell’impianto di Relluce immediatamente riportati fuori dalle Marche”

 

La Giunta regionale ha approvato lo schema di Accordo tra la Regione Lazio e la Regione Marche per il trattamento preliminare allo smaltimento di rifiuti urbani provenienti dal Lazio. Ne dà notizia l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti, che spiega: ”L’accordo, fondato sul principio di reciproca solidarietà istituzionale con la Regione confinante, prevede il conferimento di un quantitativo di rifiuti urbani indifferenziati per un massimo di 5.500 tonnellate al mese da sottoporre a trattamento meccanico biologico nell’impianto di Ascoli Piceno, in località Relluce, gestito da Piceno Ambiente Spa per un periodo di sei mesi”. Dopo il trattamento il rifiuto verrà smaltito definitivamente negli impianti del Lazio. “La Regione Marche non può permettere la saturazione delle proprie discariche, per questo il trattamento potrà essere effettuato da Piceno Ambiente con l’impegno, da parte della Regione Lazio, che i rifiuti trattati nell’impianto vengano poi immediatamente riportati fuori dalle Marche per l’abbancamento”.

A supporto del parere positivo, “la clausola di reciprocità – rimarca Sciapichetti – che prevede  la possibilità per la nostra Regione di avvalersi degli impianti pubblici del Lazio per i rifiuti urbani, e la ricaduta positiva per i cittadini della provincia di Ascoli Piceno che beneficeranno di una riduzione dell’onere tariffario per la gestione dei rifiuti derivante dall’incremento dei quantitativi trattati”. La scelta è caduta sull’impianto di Relluce perché prossimo con il territorio e le direttrici di provenienza del rifiuto determinando la condizione migliore di fattibilità tra le possibili ipotesi, minimizzando l’impatto trasportistico. “La collaborazione tra le istituzioni si dimostra ancora una volta fondamentale per affrontare questioni complesse come quella relativa alla gestione dei rifiuti, nell’ambito di un dialogo costruttivo nell’interesse dei cittadini” conclude l’assessore.

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IL PRESIDENTE CERISCIOLI RESPINGE AL MITTENTE LE CRITICHE DEL SEGRETARIO DELLA LEGA AD ASCOLI:”SALVINI DA’ I NUMERI”

 

“Salvini dà i numeri. Politicamente siamo lontani dall’ex ministro dell’interno e dalle sue proposte ma dall’8 agosto le sbaglia tutte”. Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli  respinge al mittente con decisione le critiche rivolte alla giunta regionale dal segretario della Lega Matteo Salvini ieri sera ad Ascoli Piceno. “Salvini ha toccato alcuni argomenti dimostrando di non essere affatto informato su quanto accade nelle Marche o di essere palesemente in malafede. Innanzitutto sul discorso liste d’attesa. Come abbiamo già comunicato  proprio la settimana scorsa attraverso una conferenza stampa, a due  mesi dall’inizio della applicazione del ‘bonus’ sulle liste d’attesa con un sistema di monitoraggio domanda offerta unico in Italia,  abbiamo i primi dati che sono ottimi. Per quanto riguarda le brevi e le differite, che sono le due tipologie principali di prestazione,  siamo a oltre il 98% di soddisfazione, una percentuale altissima. Significa che la quasi totalità delle richieste dei cittadini trova una risposta  ed è un livello che ci vede ai primissimi posti nelle graduatorie nazionali. Questi, nero su bianco, al di là delle chiacchiere, sono i  numeri che non ci fanno temere il confronto con nessuna altra Regione, neanche con il Friuli Venezia Giulia, con cui Salvini ci ha messo pretestuosamente  a paragone dimenticando che si tratta di una Regione a Statuto speciale che gode di una serie di facilitazioni che noi non abbiamo. Solo un ignorante può fare un confronto del genere,  ma noi non abbiamo nulla da invidiare con tutto il rispetto ai friulani, viste le nostre performance. Altrettanto fuori luogo le affermazioni sulla Ricostruzione da parte di chi era al Governo nell’ultimo anno e non ha fatto assolutamente nulla per le zone del sisma.  Aspettavamo il decreto “sblocca cantieri”,  ma da quel Governo è arrivato solo lo “sblocca nulla”.  Il provvedimento non  ha sostanzialmente introdotto niente di significativo che potesse accelerare le procedure di ricostruzione pubblica e privata o in tema di personale per rafforzare le strutture dedicate alla ricostruzione. Abbiamo chiesto ripetutamente di semplificare le procedure: lo abbiamo fatto insieme alle altre Regioni e all’Anci  e speravamo che le nostre richieste venissero accolte vista la gravità della situazione. La risposta, invece,  è stata negativa, tutti gli emendamenti presentati sono stati bocciati in totale disprezzo nei confronti della popolazione colpita dal sisma e di chi lavora per la ricostruzione”.

 

 

 

 

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