dalla Regione Marche

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mercoledì 9 giugno 2021  16:08

Il presidente Acquaroli incontra Arvid Trolle, presidente del fondo proprietario dell’Ancona International Airport. Nei locali dell’aeroporto la sede dell’Agenzia per il Turismo e l’Internazionalizzazione

Nella mattinata di oggi il Presidente Francesco Acquaroli ha incontrato a Palazzo Raffaello il Presidente del fondo Njord Partners, proprietario di Ancona International Airport, Arvid Trolle.

Un incontro cordiale e proficuo per discutere del possibile sviluppo dell’aeroporto di Ancona e delle sinergie con il territorio e la Regione.

“Ringrazio Arvid Trolle e la proprietà dell’Ancona International Airport – ha dichiarato il governatore – con la quale intercorre un proficuo dialogo e una collaborazione fattiva. Sono molto lieto di poter annunciare che concederanno a titolo gratuito alcuni locali dell’aeroporto per la sede dell’Agenzia regionale per il Turismo e l’Internazionalizzazione che stiamo costituendo. Crediamo fortemente nella sinergia tra istituzioni e territorio per lavorare insieme al rilancio delle Marche”.

Incontro con sindacati e il vertice aziendale sulla vertenza Rcf di San Benedetto del Tronto

Aguzzi: “Come Regione, possiamo finanziare attività di ricerca e sviluppo, formazione del personale, assunzione di nuovi lavoratori se rientrano in determinate categorie. Ed esercitare un ruolo di raccordo tra azienda e Ministero.”

Castelli: “ Presidiare il Sud della regione corrisponde ad un’esigenza di salvaguardia dei livelli occupazionali ma anche di consolidamento della produzione nazionale in epoca di crisi post Covid.”

Si è svolto questa mattina un nuovo incontro, chiesto dalle rappresentanze sindacali di FIOM Cgil, UILM Uil e Rsu, per il tavolo di concertazione sulla vertenza Rcf di San Benedetto.

Erano presenti gli assessori regionali al Lavoro Stefano Aguzzi e al Bilancio- Aree di crisi complessa Guido Castelli, per l’azienda l’amministratore delegato Arturo Vicari.

“Sono contento di come si è svolto questo nuovo confronto sull’andamento della vertenza Rcf – ha spiegato l’assessore Stefano Aguzzi – perché l’azienda ha ribadito l’intenzione di mantenere l’occupazione nel territorio, pur trovandosi di fronte alle incertezze di un mercato che è in continuo cambiamento anche a causa del periodo post Covid. Esiste anche la volontà di valutare un ampliamento delle attività da parte dell’azienda, legate a un potenziale rientro di settori che attualmente si trovano all’estero: per pensare a questo tipo di crescita, l’azienda Rcf ha chiesto la possibilità di un sostegno da parte della Regione e del Ministero dello Sviluppo Economico. Come Regione, abbiamo spiegato che possiamo finanziare attività di ricerca e sviluppo, di formazione del personale, di assunzione di nuovi lavoratori se rientrano in determinate categorie; il Ministero potrebbe invece proporre finanziamenti in parte a lungo termine, in parte a fondo perduto da investire in macchinari. Noi ci siamo impegnati a monitorare la situazione e a fare da raccordo tra l’azienda e il Ministero.”

“ Questa azienda – ricorda l’assessore Guido Castelli – è localizzata nell’area di crisi complessa del Piceno – Val Vibrata  e come tale possiamo e dobbiamo prendere in considerazione anche strumenti specificamente dedicati alle aree più fragili della nostra regione. Il progetto della Rcf è particolarmente interessante perché prende atto del fatto che alcune produzioni ad alto contenuto tecnologico non possano essere più monopolio della Cina e del continente asiatico, pena un pesante condizionamento sia sul piano degli approvvigionamenti che dei prezzi dei manufatti. Da questo punto di vista l’eventuale e auspicato sostegno al progetto aziendale Rcf non corrisponde solo ad un’esigenza di salvaguardia dell’occupazione, ma anche di consolidamento della produzione nazionale  in un momento in cui il Covid ha segnato uno spartiacque da cui le politiche economiche regionali non possono prescindere. In più non dimentichiamo che dobbiamo presidiare sempre di più il Sud della nostra regione con tutti gli strumenti a disposizione  per non depauperare il patrimonio imprenditoriale, senza dimenticare che quest’area , geograficamente confinante con l’Abruzzo, subisce oltretutto una concorrenza insidiosa anche a causa della decontribuzione del costo del lavoro del 30% goduta dalle imprese con sede a sud del fiume Tronto.”

REINSERIMENTO NELLA VITA SOCIALE E LAVORATIVA DELLE DONNE CON PREGRESSO CARCINOMA MAMMARIO, LA REGIONE APPROVA QUATTRO PROGETTI INTEGRATI SPERIMENTALI

Il reinserimento nella vita sociale e lavorativa delle donne con pregresso carcinoma mammario è la finalità di quattro progetti integrati sperimentali approvati dalla Regione Marche. “Sostenere progetti territoriali volti alla realizzazione di servizi e attività dedicati alle persone che affrontano un percorso di cura per carcinoma mammario è  stata una delle prime azioni promosse dal mio assessorato quando mi sono insediato – dichiara l’assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi – Da parte della giunta regionale è grande l’attenzione per i diritti delle donne e in particolare per coloro che hanno avuto una gravissima patologia come il carcinoma mammario. Rientrare al lavoro o trovare un’occupazione dopo un periodo di allontanamento dovuto alla malattia necessita di un percorso di accompagnamento integrato che preveda vari tipi di intervento finalizzati ad un recupero emotivo e professionale, ed è su questa linea che ci siamo mossi”.

I quattro progetti finanziati dall’avviso pubblico, che beneficeranno del contributo totale di 578.863,60 euro sui 750 mila euro stanziati, sono stati presentati da ATI/ATS con capofila le Università di Camerino e di Urbino e dall’Area Vasta 5 di Ascoli Piceno e l’Area Vasta 2 di Ancona. 

L’Avviso pubblico mira a sperimentare lo sviluppo di attività e servizi in grado di garantire ai soggetti destinatari una migliore gestione della patologia e delle relazioni in ambito familiare, sociale e nel mondo del lavoro, generando un reale impatto positivo nei confronti della vita sociale e lavorativa delle donne con pregresso carcinoma mammario. “I dati e le testimonianze evidenziano che una delle problematiche più sentite dalle donne operate di tumore al seno riguarda il lavoro e che vi è una diffusa esigenza di maggiore informazione sui diritti delle donne che si assentano dal lavoro per l’intervento chirurgico e per le successive terapie – aggiunge Aguzzi – E’ quindi opportuno promuovere e sostenere la sperimentazione di interventi che possano rafforzare la ripresa psicologica, motivazionale e fisica delle donne affette da pregresso carcinoma mammario, finalizzata al pieno recupero della loro autostima e delle condizioni necessarie per proiettarsi nuovamente con successo nella vita sociale e nel mondo del lavoro”.

I progetti, che saranno avviati tra settembre ed ottobre, prevedono sia azioni di orientamento sia azioni di politiche attive del lavoro che prevedono l’attivazione di borse lavoro per donne disoccupate. Destinatari delle azioni previste sono donne maggiorenni residenti o domiciliate nella regione Marche, con pregresso carcinoma mammario: disoccupate (ai sensi del D.lgs. 150/2015) o occupate con pregresso carcinoma mammario che sono rientrate al lavoro.

Poiché i quattro progetti ammessi a finanziamento non coprono tutto il territorio regionale ma sono afferenti ad un’utenza potenziale delle  province di Ascoli Piceno, Ancona, Pesaro- Urbino e Macerata, con un residuo di risorse ancora disponibili di 171.136,40 euro, per raggiungere il maggior numero di potenziali destinatari il primo giugno scorso sono stati riaperti i termini per la presentazione dei progetti entro la scadenza del 15 luglio 2021.

Il decreto è pubblicato nel sito della Regione Marche  https://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Avvisi-Pubblici/Dettaglio-avviso/id_20201/4073

 

 

BORSE LAVORO, DALLA REGIONE ALTRI 700MILA EURO PER I PROGETTI GIA’ APPROVATI. CASTELLI: “OPPORTUNITA’ PER CHI ERA IN ATTESA”

Finanziato dalla Giunta lo scorrimento delle graduatorie delle domande presentate a gennaio 2021. In tutto 144 nuovi beneficiari tra over e under 30, di cui oltre la metà del Piceno. L’Assessore al Bilancio: “Uno stanziamento importante per chi non si è inserito nel mondo del lavoro”.

 

Con una delibera approvata nelle scorse ore la Giunta regionale ha finanziato un nuovo scorrimento delle graduatorie in merito alle Borse di ricerca giovani laureati under 30 e alle Borse lavoro destinate ad adulti over 30, la cui riapertura era avvenuta a gennaio 2021. Il nuovo stanziamento, di ben 727.063 Euro, è garantito quasi interamente dalle risorse del POR FSE 2014/2020, su capitoli del Bilancio di Previsione 2021/2023, ed il resto da fondi regionali.

 

L’integrazione delle risorse permetterà di finanziare altri 144 progetti ricadenti sul territorio, le cui domande da parte di altrettanti disoccupati avevano ottenuto lo scorso anno un punteggio superiore a 60/100, ma non erano state finanziate per mancanza di risorse. Nel dettaglio si tratta di 21 borse under 30, finanziate con 164 mila Euro, e 123 borse over 30 per le quali è stata stanziata la somma di oltre 560 mila Euro. “Con questo importante stanziamento verranno garantite opportunità occupazionali a tante decine di marchigiani ad oggi senza lavoro che da tempo erano in attesa di poter partire con questa misura – sono le parole dell’Assessore al Bilancio Guido Castelli -. Sappiamo bene che per invertire il trend della disoccupazione anche a livello locale occorre una strategia di portata nazionale, ma la Regione sta facendo la sua parte pur di sostenere chi per mille ragioni, tra giovani e meno giovani, è rimasto ai margini del mondo del lavoro”.

 

Dei 144 progetti finanziati 75 appartengono a borsisti del Piceno. “Un territorio che ha visto presentare molte domande – prosegue Castelli –, sintomo che sta vivendo una crisi senza precedenti per via delle tante realtà lavorative cessate in questi anni, specie nell’area di crisi della Vallata del Tronto. Per loro, come per gli altri territori in forte crisi, queste risorse possono aprire una possibilità per trovare lavoro”.

 

Al termine della borsa, che potrà essere svolta presso imprese e altri datori di lavoro privati, gli stessi soggetti ospitanti o altre aziende del territorio avranno la possibilità di assumere i borsisti a tempo indeterminato o determinato, fruendo degli incentivi che la Regione ha messo a disposizione sin dallo scorso anno.

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