dalla Regione Marche

dalla Regione Marche

N NEXT APPENNINO: CASTELLI, VIA LIBERA A 171 MILIONI DI FINANZIAMENTI PER OLTRE MILLE IMPRESE DEL CRATERE
Pubblicate oggi le linee guida con le indicazioni per la fase attuativa. Il Commissario al sisma 2016 rende
noto che riguarderà 1.151 progetti, l’importo finanziato è di 171 milioni, generati investimenti per 296 milioni.

 

 


ROMA, 13 ottobre – Sono state pubblicate oggi sul sito di Invitalia e di NextAppennino le linee guida
relative alle sub-misure B1.3a, B1.3b e B1.3c di NextAppennino, il programma del Piano complementare
al Pnrr dedicato alle aree del sisma 2009 e 2016, con le indicazioni relative alla fase attuativa dei progetti.
Viene così avviata la concessione dei fondi destinati alle imprese dei due crateri, che consente di far partire
gli investimenti relativi ad
“Avvio, crescita e rientro di microimprese” (B1.3a), “Investimenti innovativi
delle Pmi” (B1.3b)
, “Avvio, crescita e rientro delle Pmi” (B1.3c). Le imprese, ottemperando a quanto
riportato nella documentazione pubblicata, potranno ora procedere con la richiesta degli anticipi, o
procedere con le prime rendicontazioni sugli investimenti avviati. Nelle prossime settimane Invitalia
procederà all’erogazione delle risorse.
Il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016
Guido Castelli ha dichiarato: “Dopo la
concessione dei finanziamenti, ora ci sono tutti gli elementi per partire con la messa a terra degli interventi.
Questo significa che può essere avviato concretamente quello che rappresenta forse il più grande
pacchetto di investimenti mai dedicato all’Appennino centrale. Ringrazio Invitalia per lo sforzo profuso e
la collaborazione dimostrata: in questa fase abbiamo lavorato produttivamente per imporre un
sostanziale cambio di passo, orientato alla semplificazione e all’ascolto delle esigenze provenienti dal
territorio, che sta ora evidenziando risultati rilevanti. Per comprendere le dimensioni di questa novità basti
ricordare che le imprese coinvolte sono 1.151, le risorse dedicate ai progetti ammontano a 171,6 milioni
di euro che, a loro volta, generano investimenti per 296 milioni. Si tratta di un’opportunità unica di crescita,
lavoro e innovazione per i nostri territori, che dobbiamo tutti contribuire a rendere il più efficace possibile.
Si tratta di un segnale più che incoraggiante
– prosegue Castelli – nel percorso di riparazione e rilancio
dell’Appennino centrale, nei cui confronti si sta investendo in modo corposo e mirato come non mai grazie
all’attenzione che il governo e le Regioni gli stanno dedicando. Il fatto poi che le imprese del cosiddetto
cratere ristretto ammesse al finanziamento delle tre sub-misure esprimano percentuali importanti rispetto
al totale è un ulteriore fattore da sottolineare e valorizzare. Le difficoltà da superare non mancano, e per
questo lavoriamo ogni giorno, ma il cratere è vivo e lo spirito di rinascita che lo percorre è la migliore

premessa per portare a compimento la nostra opera: dare un nuovo futuro di opportunità e crescita a queste terre”.
Ripartizione regionale:
– I progetti ammessi e finanziati per l’Abruzzo (cratere 2009 e 2016) sono 445, l’importo finanziato è di 65
milioni di euro e gli investimenti generati 112 milioni.
– I progetti ammessi e finanziati per il
Lazio sono 93, l’importo finanziato è di 12,2 milioni di euro e gli
investimenti generati 21,8 milioni.
– I progetti ammessi e finanziati per le
Marche sono 524, l’importo finanziato è di 81 milioni di euro e gli
investimenti generati 141 milioni.
– I progetti ammessi e finanziati per l’
Umbria sono 89, l’importo finanziato è di 12,8 milioni di euro e gli
investimenti generati 20.4 milioni di euro.
Le sub-misure prevedevano una “riserva” specificamente destinata alle imprese che dimostravano di aver
subito danni dal sisma, sia di tipo fisico (a edifici e strutture) che di tipo economico (sul bilancio).
Sub-Misura B1.3a
È finalizzata a sostenere, nelle aree colpite dal sisma 2009 e 2016, la nascita, lo sviluppo e la
rilocalizzazione di iniziative imprenditoriali, anche di lavoro autonomo e professionale. L’obiettivo
specifico della sub-misura è di favorire l’attrazione e il rientro di imprenditori “nuovi” e/o già attivi al di
fuori delle aree di applicazione dell’incentivo.
La dotazione finanziaria disponibile è complessivamente pari a 100 milioni di euro, a valere sulle risorse
del Piano nazionale complementare al Pnrr, equamente distribuita tra le due diverse modalità di
valutazione: a “sportello” e a “graduatoria”. Sono state presentate complessivamente 1.591 domande di
accesso al finanziamento e di queste 884 sono state ammesse.


La sub-misura si articola nelle seguenti azioni:
a. Avvio di impresa (sostegno alle start up).
b. Sviluppo di impresa (sostegno all’ampliamento della capacità produttiva, all’ammodernamento
tecnologico degli asset strumentali, alla diversificazione dell’offerta, all’integrazione a monte e/o a valle
del processo produttivo dell’impresa richiedente).
Al fine di incentivare il consolidamento delle imprese e delle attività professionali già attive nell’area di
intervento, anche con l’obiettivo di preservarne i livelli occupazionali e allo scopo di promuovere processi
di “reshoring”, il 60% della dotazione finanziaria è riservata alla linea “Sviluppo d’Impresa”.
Per quanto riguarda il settore economico delle imprese coinvolte, al primo posto si trova il
“Manifatturiero”, con una percentuale del 25,8%. Dunque, circa un’azienda su quattro. A seguire, “Attività
dei servizi di alloggio e di ristorazione” si attesta al 20% mentre le “Costruzioni” fanno registrare il 12,5%
e i “Servizi di informazione e comunicazione” il 9,8%.
Si evince, dunque, che la maggior concentrazione di risorse confluirà nel settore “manifatturiero”, quasi
il 30%. A seguire, il settore più coinvolto è quello dei “Servizi di informazione e comunicazione”, con circa
l’11,7% delle risorse, mentre il macrosettore delle “Costruzioni” interessa oltre il 10% delle risorse
finanziabili.
Nelle aree maggiormente colpite dal sisma, il cosiddetto cratere ristretto, sono stati finanziati 142
progetti, circa il 23% del totale. Tali aree assorbono circa 15 milioni di euro, il 16% delle risorse totali
Sub-misura B1.3b
È finalizzata a promuovere, nelle aree colpite dal sisma 2009 e 2016, il sostegno alle attività produttive a
carattere innovativo ed è articolata in due interventi:
– acquisizione di servizi di consulenza specialistica finalizzati all’individuazione di percorsi di
innovazione di prodotto, di processo o di organizzazione delle PMI (Voucher).
– rafforzamento e rilancio della competitività delle PMI mediante la concessione di un contributo per la
realizzazione dei progetti di innovazione (Innovazione).


La dotazione finanziaria disponibile è pari a 58 milioni di euro, di cui 8 milioni per il Voucher e 50 milioni
per i progetti di Innovazione. Sono state presentate complessivamente 237 domande di accesso al
finanziamento e di queste 220 sono state ammesse.
Per quanto riguarda il settore economico delle imprese coinvolte, nella sezione “Innovazione”, il
macrosettore “Manifatturiero” si attesta a circa il 37%. Seguono i seguenti macrosettori: “Servizi di
informazione e di comunicazione” (27,95%) (con particolare presenza delle imprese del sottosettore
“Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse”), “Attività professionali, scientifiche
e tecniche” (14,71%) e “Costruzioni” (8,82%). Nella sezione “Voucher”, il “Manifatturiero” fa registrare il
38,30% di presenze imprenditoriali (con particolare concentrazione di imprese del sottosettore
“Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle e pelliccia”) e a seguire compaiono
i “Servizi di informazione e di comunicazione” (16,31%), e “Attività professionali scientifiche e tecniche”
(15,60%).
Si evince, quindi, che la maggior concentrazione di risorse confluirà nel macrosettore “Manifatturiero”
(quasi il 39%). A seguire, il settore più coinvolto, è quello dei “Servizi di informazione e comunicazione”,
con circa il 27% delle risorse. Rilevante anche la presenza del macrosettore delle “Costruzioni” che
interessa oltre il 10% delle risorse finanziabili.
Le aree maggiormente colpite dal sisma, il cosiddetto cratere ristretto, fanno registrare, nel complesso 35
domande su 136, il 18,5%. Tali aree assorbono 5.2 milioni di euro, vale a dire più del 17% delle risorse
totali.
Sub-Misura B1.3c
Riguarda l’avvio e il consolidamento delle Piccole e medie imprese ed è articolata in due programmi,
“Nuovi progetti o di sviluppo” e “Consolidamento”, relativi a progetti che prevedono un investimento
minimo di 400 mila euro e massimo di 2,5 milioni.
La dotazione finanziaria disponibile per la concessione delle agevolazioni è pari complessivamente a 40
milioni di euro. Sono pervenute 196 domande di richiesta di finanziamento e di queste 47 sono state
ammesse.
Per quanto riguarda il settore economico delle imprese coinvolte, si rileva che oltre la metà opera nel
macrosettore “Manifatturiero”, ovvero il 54% (27 su 50). I macrosettori “Commercio all’ingrosso e al
dettaglio” e “Attività professionali, scientifiche e tecniche” comprendono entrambi 8% delle imprese.


Seguono, con il 6% i settori “Agricoltura, silvicoltura e pesca”, “Fornitura di energia elettrica, gas, vapore
e aria condizionata” e “Costruzioni” (6%).
Si evince dunque che la maggior concentrazione di risorse confluirà nel settore “Manifatturiero” (più del
60%). A seguire, il settore più coinvolto è quello relativo alle “Attività professionali scientifiche e tecniche”.
Le aree maggiormente colpite dal sisma, il cosiddetto cratere ristretto, fanno registrare nel complesso 8
domande su 33, circa il 24%. Tali aree assorbono 4.8 milioni e cioè quasi il 19% delle risorse totali.

 

 

Arquata, convenzione tra Ciip e Usr Marche su lavori urgenti per 10 milioni
Castelli: «Lavoro sinergico per Pretare e Capodacqua»
Ci sono opere fondamentali, e complesse, che risultano propedeutiche alla ricostruzione di Capodacqua
e Pretare, due tra le frazioni perimetrate di
Arquata del Tronto. Un esempio, su tutti, la rete dei sottoservizi, in un contesto morfologico particolare dove occorre una avanzata competenza tecnico-specialistica.
Nasce da questa esigenza la
convenzione stipulata da Ufficio Speciale Ricostruzione Marche e la società a
partecipazione pubblica Ciip (Cicli Integrati Impianti Primari), che sotto l’egida della Struttura commissariale inquadra una serie di importanti interventi da mettere in atto in queste realtà gravemente danneggiate del sisma 2016/2017.
L’Usr, in qualità di soggetto attuatore individuato dall’ordinanza speciale numero 40, può infatti avvalersi
di strutture delle amministrazioni centrali, regionali e territoriali o delle loro società in house, per mettere
in atto azioni contraddistinte da particolari esigenze tecniche come nel caso, appunto, di
Pretare e Capodacqua.
«Nella lista di interventi urgenti risultano lavori per un importo stimato di oltre 10.158.892 euro per entrambe le frazioni – spiega il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli -. Verranno progettati, appaltati
ed eseguiti dalla Ciip, con l’Usr che si impegna a finanziare, verificare e monitorare i diversi passaggi».
«Quello che più mi preme sottolineare, però, è il frutto di questo lavoro sinergico in grado di favorire speditezza in situazioni non semplici
– prosegue –. Lavoro sinergico che ha avuto slancio grazie anche alla
figura di Giacinto
Alati, il presidente della Ciip scomparso qualche giorno fa, e di cui in questa occasione
voglio ricordare il grande spirito di collaborazione»
«Vogliamo garantire celerità e tempi certi
– conferma il direttore dell’Usr, Marco Trovarelli -. La scelta
della Ciip è la più opportuna possibile, siamo davanti ad una convenzione che rappresenta il primo passo,
una novità atta a garantire soluzioni di livello in luoghi dove è difficile intervenire perché più hanno subito
le conseguenze del terremoto».
Roma, 13 ottobre 2023

 

 

Digitalizzazione: la Regione potenzia Emarche, il servizio PEC per gli enti del territorio

 

La PEC Emarche diventa valida in tutta Europa. Il servizio di Posta Elettronica Certificata, da oltre dieci anni canale di comunicazione della pubblica amministrazione delle Marche, dopo un approfondito processo di analisi, coordinamento ed evoluzione tecnologica, è diventata REM-Ready, un sistema di consegna elettronica qualificato, strettamente integrato con gli altri sistemi informativi regionali e basato sull’utilizzo del protocollo di trasporto REM capace di estendere, di fatto, la validità della PEC in tutta Europa.

In anticipo rispetto agli obblighi di adeguamento agli standard europei previsti per il 2024, migliora l’efficienza delle caselle @emarche.it, già utilizzate da moltissimi Enti pubblici, a partire dalle strutture regionali, per interfacciarsi quotidianamente con cittadini, imprese, associazioni e altre PA in modo affidabile e gratuito.

“Regione Marche compie un ulteriore step nel processo di digitalizzazione, potenziando la validità di uno strumento già esistente e mettendolo a servizio degli enti pubblici del territorio per essere pronti agli standard europei – dichiara l’assessore regionale Andrea Maria Antonini – La casella Emarche si evolve in un sistema di recapito elettronico certificato qualificato che potrà essere impiegato in Europa per inviare e ricevere comunicazioni con valore probatorio”. 

Coordinata dal Settore Transizione Digitale e Informatica di Regione Marche, la migrazione al nuovo sistema è stata effettuata a fine settembre con il coinvolgimento degli enti del territorio in uno sforzo corale di adeguamento normativo e tecnico.  

 

Ulteriori informazioni su EMarche al sito: https://contenuti.regione.marche.it/Regione-Utile/Agenda-Digitale/Cittadinanza-digitale/Pec

 

 

Alluvione 2022, sopralluogo a Senigallia per la verifica dello stato dei lavori sul Misa

Aguzzi: “Sono lavori eccezionali. Stiamo cercando di dare le risposte necessarie al territorio”.

 

Procedono a pieno ritmo a Senigallia i lavori sul fiume Misa, sia per quel che riguarda la pulizia del reticolo fluviale e il contestuale ampliamento dell’alveo, sia per l’intervento strutturale sul Ponte Garibaldi, per il quale è previsto l’avvio dei lavori di abbattimento a partire da lunedì prossimo.

Questa mattina l’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi, accompagnato dal dirigente del settore Stefano Stefoni e da altri tecnici incaricati, ha compiuto un sopralluogo per constatare lo stato di avanzamento dei lavori.

“Lunedì prossimo – ha detto Aguzzi – è previsto l’avvio dei lavori di abbattimento del ponte Garibaldi. La ditta appaltatrice ha già cominciato i carotaggi. Siamo in attesa della rimozione di un cavo di collegamento della rete telefonica a cui provvederà Telecom. L’abbattimento avverrà in pochi giorni. Poi nel giro di poche settimane sarà liberato completamente l’alveo del fiume dalle pile dell’attuale ponte, in modo da poter far defluire meglio a mare qualsiasi eventuale nuova piena”.

Contemporaneamente, continuano i lavori di pulitura dell’alveo: “Sono lavori che procedono all’unisono – ha evidenziato Aguzzi. E’ un’unica progettualità che vede la completa messa in sicurezza di tutto l’alveo del fiume Misa per prevenire situazioni di sofferenza e dai risvolti drammatici quali quelle del 2022 e del 2014. Sono lavori eccezionali. Sei sono le ditte che stanno operando in questo momento. Una pulizia così completa del fiume non credo fosse mai avvenuta in precedenza. Solo per la pulizia dell’alveo e per l’asportazione del materiale sono impegnate risorse per 1mln e 800 mila euro”.

I lavori in corso arrivano oltre il ponte di Ostra fino a quello del Coppetto a Ostra Vetere, che è in fase di abbattimento e per il quale è previsto un rifacimento. Sono in corso al momento anche lavori al ponte della Chiusa del Vallone per ripristinarne la viabilità e la funzionalità.

“E’ un lavoro complessivo – sottolinea l’assessore – che parte da monte e arriva fino al centro storico di Senigallia e che consiste nel rimodellamento di tutto l’alveo del fiume, nel rafforzamento di tutti gli argini, nella pulizia di tutti i detriti che sono asportati e portati in luoghi di deposito”.

A questo proposito, il materiale cosiddetto di sovralluvionamento in arrivo dai vari cantieri lungo il fiume viene depositato in un luogo individuato e messo a disposizione dal Comune di Senigallia, quindi viene vagliato tramite un apposito macchinario. “Gli uffici regionali Difesa della costa e Ambiente – ha spiegato Aguzzi – hanno avviato una procedura di valutazione e se le analisi confermeranno che il materiale non è inquinato, questo servirà per il ripascimento del litorale di Senigallia, come prevede sia il Piano di Difesa della costa che il Piano di assetto idrogeologico”. Il materiale accumulato finora è di circa 25 mila metri cubi, per i quali sono già stati movimentati circa 1500 camion. Si pensa in previsione di raccogliere complessivamente circa 50 mila metri cubi di materiale.

“I lavori sull’alveo del fiume partendo da monte – ha precisato Aguzzi – serviranno a proteggere il territorio da qualsiasi altra piena occasionale. L’ampliamento agevolerà il deflusso di una maggiore quantità di acqua e l’eventuale arrivo al centro di Senigallia con minor forza e velocità”.

“Stiamo portando avanti un lavoro eccezionale – ha dichiarato l’assessore – e il sopralluogo di oggi con i tecnici della Protezione civile regionale e del Genio civile, hanno anche lo scopo di rassicurare i cittadini dell’impegno che stiamo mettendo per la messa in sicurezza di tutto il reticolo fluviale, compreso quello minore, poiché sono previsti interventi anche sul Nevola, sul Cesano e sul Burano, e nella provincia di Pesaro”.

“Da ultimo – ha concluso Aguzzi – le vasche di espansione. La realizzazione di quella di Bettolelle volge al termine. Si prevede il completamento per l’inizio del prossimo anno. Allo stesso momento ne sono state finanziate altre 2 per 9 mln di euro complessivamente e sono in fase progettuale: una a monte di Passo Ripe sul Nevola e una a monte di Pianello d’Ostra sul fiume Misa. Erano lavori che si attendevano da tempo e credo che questa amministrazione regionale stia dando le risposte necessarie”.

 

 

Borse Lavoro, sono 288 le domande ammesse al finanziamento

Pubblicata la graduatoria del bando regionale. Aguzzi: “Grande interesse per questo intervento strategico che si avvale dei fondi PR FSE+ 2021-2027”. Previsti anche incentivi ai datori di lavoro per le assunzioni dei partecipanti al termine delle borse.

“Sono molto soddisfatto per la risposta avuta dalla pubblicazione dell’Avviso pubblico”. E’ questo il commento dell’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale, Stefano Aguzzi, nel giorno in cui è stata pubblicata la graduatoria del bando che permetterà, già a partire dal 1 novembre 2023, l’avvio effettivo delle prime Borse lavoro.

Le domande di partecipazione pervenute nella prima finestra, dal 2 giugno al 31 luglio 2023, sono state oltre 700. Sono 288 quelle ammesse al finanziamento.

Alla presentazione dell’avviso pubblico, nel mese di giugno, Aguzzi aveva definito la misura, nel contesto del Programma FSE+, “un’azione di importanza strategica” che presuppone una programmazione volta all’individuazione di strumenti per  mantenere vivo e competitivo il mercato del lavoro locale e al tempo stesso ad esercitare, attraverso l’azione dei Centri per l’Impiego, un ruolo determinante e significativo nell’attività diretta a supportare i disoccupati e a far fronte al disallineamento fra la domanda/offerta di lavoro”.

Il bando è pluriennale e agirà nelle tre annualità 2023-2024-2025. Complessivamente, le risorse destinate all’intervento sono pari a 13.400.000,00 euro.

Aspetto di grande rilevanza è la concessione di aiuti a favore dei datori di lavoro che assumono soggetti che hanno partecipato e svolto una borsa lavoro, come previsto da una misura finanziata con risorse del POC (Programma Operativo Complementare al PR Marche FSE + 2021/2027). Previsto un contributo di 5 mila euro per le assunzioni a tempo determinato per almeno un anno e di 10 mila euro per le assunzioni a tempo indeterminato.

A beneficiare delle borse lavoro sono disoccupati, con un’età compresa tra 18 e 65 anni, iscritti e presi in carico dai Centri per l’Impiego, residenti nelle Marche, che hanno assolto all’obbligo formativo, a rischio di inattività e disoccupazione di lunga durata, non percettori di ammortizzatori quali Naspi e Dis-coll.

Ciascun partecipante sarà impegnato nello svolgimento di un progetto formativo “on the job”, della durata di otto mesi, presso un’impresa o datore di lavoro privato che opera nel territorio marchigiano.

Il destinatario assegnatario della borsa lavoro maturerà il diritto a percepire una indennità mensile di 800 euro nei limiti di un importo complessivo erogabile non superiore a 6.400 euro per ciascun soggetto.

Nel 2024 è prevista l’apertura di altre due finestre di partecipazione.

Aspetto di grande rilevanza è la possibilità che i soggetti ospitanti o altri datori di lavoro privati possano, nella fase successiva allo svolgimento della borsa, fruire di un contributo per l’assunzione del borsista, a tempo indeterminato o determinato, pari rispettivamente a 10 mila e 5 mila euro. Questa misura sarà prevista dal POC (Programma Operativo Complementare al PR Marche FSE + 2021/2027.

 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com