dalla Regione Marche

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2018-11-08

Ciclovia dell’Aso, incontro programmatico a Marina di Altidona

Casini: “Infrastruttura strategica”. Cesetti: “Fermano centrale nella programmazione regionale”

È una delle principali direttrici trasversali della rete ciclabile regionale. Garantirà la connessione con la ciclovia Adriatica che corre lungo la costa. La sua realizzazione valorizzerà i percorsi di maggiore interesse paesaggistico, culturale ed economico della vallata. Alla definizione del tracciato sono già stati destinati i primi 3,3 milioni di euro di finanziamento, sostenuto con il Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. È la ciclovia dell’Aso, presentata dalla vicepresidente della Regione Anna Casini e dall’assessore regionale Fabrizio Cesetti. A Marina di Altidona, presso la sala “Joyce Lussu”, si è svolto un incontro programmatico con la Provincia, i sindaci del Fermano, uffici tecnici comunali interessati e funzionari regionali. È stata l’occasione per presentare l’investimento, le strategie di sviluppo della rete ciclabile, condividere le linee progettuali. “Il programma di governo regionale ha, tra le sue priorità, lo sviluppo della mobilità ciclistica – ha ricordato Casini – Un’iniziativa che contribuisce a ridurre l’inquinamento, a rendere più sostenibili le città, a promuovere un turismo e un cicloturismo rispettoso del territorio. Il sistema delle ciclovie garantirà lo sviluppo di una rete ciclabile regionale che prevede un asse costiero che si connette con le principali vallate fluviali. Un impianto a pettine in grado di sviluppare una mobilità dolce, collegando le aree interne con la costa e la ciclovia Adriatica, arteria strategica a livello nazionale.

Tutto questo sarà possibile con un investimento di 46,3 milioni di euro che permetterà di realizzare 247 km di nuovi percorsi ciclabili”. Realizzare una rete ciclabile regionale così strutturata, ha detto Cesetti, “consentirà di integrare il sistema di trasporto pubblico locale ferroviario e automobilistico con quello ciclistico. Verranno realizzate infrastrutture dedicate, come parcheggi, nodi di scambio intermodali, bike officine e punti di ristoro. Favorirà lo sviluppo di tutto il territorio marchigiano, compresa l’area del cratere. Un’opportunità anche per il Fermano che riveste un ruolo centrale nella programmazione delle politiche regionali”. Infatti, aggiunge Cesetti, “la ciclovia dell’Aso è una delle tredici principali direttrici trasversali (est-ovest) della rete regionale. Interessati alla sua realizzazione sono, potenzialmente, tutti i ventidue comuni della vallata. La Regione Marche ha recentemente cofinanziato, nell’area di interesse della ciclovia dell’Aso, due interventi di imminente realizzazione per lo sviluppo della mobilità ciclistica: il ponte ciclopedonale che collegherà Altidona e Pedaso (costo 365 mila euro, di cui 182,5 a carico della Regione) e il completamento di parte della ciclovia Adriatica, con tratti mancanti sui lungomari a est della linea ferroviaria (a Pedaso, Altidona e Campofilone, costo totale 650 mila euro, di cui 455 mila regionali)”. Secondo le linee progettuali al momento individuate, da condividere con le amministrazioni interessate, la ciclovia dell’Aso utilizzerà la sommità dell’argine del fiume come luogo preferenziale del percorso da realizzare. Questa impostazione consentirà di riqualificare le aree attualmente inaccessibili, senza tralasciare le connessioni agli abitati e alle infrastrutture esistenti.

La Regione Marche aderisce all’Osservatorio nazionale agrimafie della Coldiretti, Ceriscioli: “Agroalimentare patrimonio da tutelare”

Le Marche aderiscono all’Osservatorio nazionale agrimafie, “come segno di vicinanza al percorso di qualità dell’agricoltura intrapreso dalla Coldiretti”. Lo ha affermato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, intervenuto al convegno “L’agroalimentare italiano punta sulla legalità”, promosso da Coldiretti Marche alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Presieduto dal procuratore Gian Carlo Caselli, l’organismo è stato voluto dall’associazione agricola per promuovere la cultura della legalità, la tutela del Made in Italy agroalimentare, la trasparente informazione ai cittadini. “In tutto il mondo c’è un interesse straordinario per il nostro cibo, la nostra storia, la nostra cultura, per l’Italia – ha detto Ceriscioli – Un potenziale enorme che dobbiamo solo mettere a frutto, valorizzare. L’Osservatorio traccia un percorso che serve a raggiungere questo obiettivo”. La “filosofia” portata vanti dalla Coldiretti, ha aggiunto il presidente, “si sposa con le esigenze della nostra regione. Una realtà di piccole aziende che fa della qualità la propria carta vincente. Una realtà che sa emergere nella competizione internazionale solo se riesce a raccontare la storia, il paesaggio, la cultura profonda che trasmette e trasferisce nell’eccellenza delle produzioni. I percorsi da rafforzare sono due: la tracciabilità del prodotto e i controlli che tolgano dal mercato chi non si comporta correttamente, chi inganna il consumatore. La Coldiretti ha indicato un percorso che la Regione Marche condivide pienamente”

 

Cesetti a Petrini: “Le competizioni divisive fanno male al partito, alle politiche regionali, alla stessa politica. Piuttosto che pensare alle primarie sostenga il governo regionale ed i grandi risultati ottenuti”

 

“Il nostro congresso ha senso solo se lo intendiamo come occasione propositiva di confronto e per sostenere quanto di buono ha fatto il governo regionale in questi anni. Abbiamo lavorato non bene, benissimo, in condizioni sfavorevoli, inedite, direi drammatiche, a partire dall’emergenza terremoto che abbiamo affrontato in maniera esemplare, per non parlare delle tante altre crisi che hanno colpito la nostra regione e che abbiamo ereditato; da quella del credito con Banca Marche, a quella dei distretti produttivi, a quella infrastrutturale, su tutte Aerdorica, alle quali con determinazioni ed efficacia il governo regionale, ha dato e sta dando le risposte attese. Il tutto senza dimenticare quanto fatto nella sanità, dove abbiamo dato risposte concrete con scelte precise ed investimenti mirati nell’esclusivo interesse del territorio e dei cittadini. Ora tutti insieme, uniti, sia pur nel rispetto delle legittime visioni personali, in questi ultimi diciotto mesi che ci separano dalle elezioni dobbiamo lavorare per continuare a servire il nostro territorio come merita”. Così l’assessore al Bilancio della Regione Marche, Fabrizio Cesetti, risponde alle dichiarazioni apparse sulla stampa a firma di Paolo Petrini, candidato alle primarie del PD per la segreteria regionale. “A Petrini – continua Cesetti – dico che le sue incomprensibili prese di posizione fanno male al partito, alle politiche regionali, alla politica stessa. È un esercizio inutile, non propositivo, anzi soltanto dannoso. Se vuole trasformare le primarie in un referendum sull’operato del presidente Ceriscioli e della sua giunta, si rassegni pure. Il giudizio c’è ed è assolutamente positivo. Ceriscioli sarà il nostro prossimo candidato ed il prossimo presidente della nostra regione”. Infine Cesetti, che ribadisce il suo sostegno a Gostoli proprio in nome di quell’unita di cui il partito ha assoluto bisogno, chiede a Petrini di “mettere in campo la sua importante esperienza per sostenere l’azione del governo regionale, per guardare ad un progetto ben più alto, che soffermarsi piuttosto su questioni minime, primarie comprese, che possono solo far del male e di non portare a nulla se non a sterili dibattiti interni di cui il nostro partito e la nostra regione non sentono certo il bisogno”.

 

Pesca,  Protocollo di Intesa tra Regione Marche e Repubblica Domenicana. Si consolidano i rapporti di amicizia e collaborazione

E’ stato siglato questa mattina il Protocollo di Intesa tra Regione Marche e IDECOOP (Istituto di Sviluppo e Credito Cooperativo) della Repubblica Dominicana, documento  che sigilla la proficua collaborazione per il settore della pesca. All’ottavo piano di Palazzo Raffaello, l’assessore Angelo Sciapichetti e la delegazione domenicana, rappresentata da Ramon Victoria Molina, Sub Direttore Generale Esecutivo, Marino Brito Pimentel, Direttore Legale, e Ramon Osiris Blanco, Direttore delle Relazioni Internazionali ed Inter Istituzionali, accompagnati dal Console Onorario Ennio Di Foglio, hanno sottoscritto il documento che prevede un costante scambio di informazioni e collaborazione tecnica nel settore della pesca consolidando di fatto il rapporto di amicizia e cooperazione avviati da anni dalla Regione Marche.

Onorati dell’incontro tutti i presenti: “Si tratta di un primo passo per una collaborazione sempre più stretta tra Italia, Regione Marche e Repubblica Dominicana – ha detto l’assessore Sciapichetti – si intensifica il rapporto per la crescita e lo sviluppo  di un importante settore come quello della pesca e delle professionalità collegate”. “Un atto bello e progressista – per i rappresentati della Repubblica Domenicana – che permette di consolidare i rapporti con una Regione che è un modello di sviluppo per il mondo”. Accordi che si auspica potranno essere rafforzati anche nel settore del ‘freddo’ con un visita imminente in terra domenicana da parte di una delegazione marchigiana.

La Repubblica Dominicana, con gli oltre 1500 km di costa e 16 province costiere, dispone di una notevole ricchezza di pescato nelle sue acque ma presenta carenze a livello di dotazione di flotta e di formazione del personale di bordo riguardo a moderne attrezzature di pesca e strutture di commercializzazione e vendita. La Regione Marche, forte della sua esperienza e capacità nel settore della pesca, si inserisce concretamente in un progetto di sviluppo del settore ittico del Paese caraibico. Il protocollo, nell’interesse reciproco delle parti, promuove la collaborazione e lo scambio di informazioni nell’ambito della formazione con l’attivazione di progetti e attività specifiche di formazione professionale per gli operatori del settore della pesca; allo stesso tempo sviluppa la cooperazione tecnica e la collaborazione nel settore commerciale della pesca.

 

 

Da sabato riapre la caccia nelle aree di Rete Natura 2000, Zps e Sic. Approvati provvedimenti anche per i danni in agricoltura collegati agli ungolati

Da sabato 10 novembre riapre la caccia nelle aree di  Rete Natura 2000, zone di protezione speciale (ZPS) e dei siti di importanza comunitaria (SIC).

Lo stabilisce una delibera approvata oggi che integra la legge regionale 44-2018.

Una scelta necessaria per non compromettere  la stagione venatoria, ma anche per scongiurare rischi di diversa natura, come la sicurezza, l’ordine pubblico e soprattutto i danni alla agricoltura collegati agli ungulati.

Con una seconda delibera finalizzata a rafforzare la tutela delle colture, la giunta regionale ha integrato il piano di controllo dei cinghiali, perfezionando una serie di azioni in via sperimentale e dando la possibilità agli agricoltori in possesso di licenza di abbattere direttamente gli animali, a seguito degli adempimenti previsti. Chi non è in possesso della licenza può farlo tramite selettori autorizzati.

Inoltre gli agricoltori, sia in possesso di licenza di caccia sia non, potranno intraprendere il percorso finalizzato alla installazione di sistemi di cattura degli ungulati nei loro terreni, previa autorizzazione degli organismi competenti.

Un’ altra importante innovazione riguarda l’approvazione da parte della giunta di uno “statuto tipo” per gli Atc che, previo parere della commissione consiliare, permetterà di uniformare il sistema collegato al mondo venatorio. Una modifica auspicata da tutte le associazioni.

Sono state, infine, definite le procedure per la nomina della commissione che dovrà monitorare il rispetto del piano di controllo della caccia finalizzato, in particolare, alla verifica del raggiungimento degli obiettivi da parte della squadre per la caccia al cinghiale, come previsto dal vigente regolamento regionale.

 

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